Con 150 giorni di supplenza si accede alla Carta del docente, anche a Vicenza il giudice dà ragione alla tesi Anief: 2.000 euro all’insegnante precario per quattro annualità

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Servono 150 giorni per anno scolastico per accedere alla Carta del docente per l’aggiornamento professionale: lo ha ribadito il Tribunale di Vicenza accogliendo il ricorso di un docente che tramite i legali Anief ha chiesto i motivi della mancata assegnazione della card annuale da 500 euro durante le quattro supplenze svolte tra il 2019 e il 2023.

Il giudice gli ha assegnato i 2.000 euro inizialmente sottratti dallo Stato. Nella sentenza, il giudice del lavoro ha spiegato che “risulta provato, infatti, che parte ricorrente ha lavorato in qualità di docente a tempo determinato alle dipendenze del Ministero convenuto durante gli anni scolastici indicati in ricorso, per un periodo superiore a 150 giorni per ciascuna delle predette annualità (docc. 1 parte ricorrente), periodo oltre il quale, alla luce dei princìpi e criteri indicati nelle sentenze sopra richiamate, la prestazione del docente precario si caratterizza per una certa stabilità e professionalità, divenendo discriminatorio, e quindi illegittimo, il differente trattamento rispetto al docente di ruolo, con riferimento al mancato riconoscimento del beneficio in questione”.

Nel commentare la sentenza, Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, ricorda che oramai le posizioni del Consiglio di Stato e dalla Corte di Giustizia europea sull’errore commesso dal legislatore non vengono nemmeno più citate poiché si danno per acquisite. Se pure l’attuale Esecutivo ha seguito quella linea, con il decreto Salva-Infrazioni poi diventato legge, anche se solo per il corrente anno scolastico e per i supplenti con contratto in scadenza il 31 agosto 2024, le cose non possono che stare in questo modo. Chi non accede, quindi, è caldamente invitato a presentare ricorso con il nostro sindacato, così da recuperare i 500 euro l’anno sottratti dallo Stato”.

LE CONCLUSIONI DELLA SENTENZA DI VICENZA

“Il Giudice del Lavoro, definitivamente pronunciando, ogni contraria o diversa istanza e deduzione disattesa o assorbita:

– condanna il Ministero resistente a costituire in favore della ricorrente XXXX XXXX, con le modalità e le funzionalità di cui agli artt. 2, 5, 6 e 8 del DPCM 28 novembre 2016 (GU n. 281 del 1-12-2016), la Carta elettronica per l’aggiornamento e la formazione del docente delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado di cui all’art. 1, co. 121, Legge 107/2015, con accredito/assegnazione sulla detta Carta della somma pari a complessivi € 2.000,00, da spendersi non oltre il 24° mese decorrente dalla data di costituzione della Carta stessa;

– condanna parte resistente alla rifusione delle spese di lite sostenute dalla parte ricorrente a tale titolo liquidando la complessiva somma di € 500,00, oltre a spese generali ed accessori di legge (iva e cpa), con distrazione in favore dei difensori antistatari.”.

IL RICORSO CON IL SINDACATO

Anief conferma la volontà di proporre i ricorsi per accedere con Anief al bonus docente: l’obiettivo è quello di recuperare 500 euro per ogni supplenza, anche per i contratti fino al 30 giugno, al termine delle lezioni o di durante ancora inferiore. Per maggiori informazioni o per aderire all’impugnativa Anief, in modalità singola o collettiva, basta collegarsi con la pagina internet predisposta dal sindacato rappresentativo.

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