Compiti per le vacanze natalizie. Uno studente su 4 non li ha fatti

Gli studenti sono rientrati a scuola, ma circa 1 su 4, senza aver svolto neanche un compito. È quanto emerge da un sondaggio di Skuola.net che ha intervistato circa 1.700 studenti di Medie e Superiori.
Soltanto il 17% degli intervistati ha detto di averli svolti tutti; 1 su 4, invece, afferma di averne completato comunque la maggioranza. Il 13% ha raggiunto a malapena la metà, mentre un buon 16% ammette di essersi fermato a un quarto del totale.
Il 34% degli studenti del tecnico dice di non aver aperto libro, mentre nel secondo si sale fino a quota 41%.
Il 58% degli studenti confessa di aver aperto il diario solo con il nuovo anno. Il 27%, invece, ha lasciato trascorrere Natale prima di pensare ai compiti per le vacanze. Solo il 15% quelli che, in controtendenza, si sono portati avanti iniziando appena finite le lezioni Anche qui gli studenti delle Medie si distinguono, quasi 1 su 4 avrebbe cominciato a smaltire il carico di compiti già prima di Natale.
Chi si è impegnato a fare i compiti spesso ha ricevuto un aiuto o una consulenza innocente dai compagni di classe e dagli amici (il 15%) o dalle infinite vie della Rete (sono il 22% quelli che hanno usato Internet come alleato per svolgere i compiti a casa). Solo alle Medie si chiede ancora aiuto ai genitori. Altri hanno copiato.
Solo il 2% degli studenti non si è visto assegnare neanche un tema, un ripasso, un libro da leggere. Da mesi è partita sul web una crociata contro i compiti pomeridiani che vede i genitori in prima linea contro i professori che caricano i ragazzi di esercizi da svolgere a casa; a maggior ragione non sono esenti da accuse quelli per i periodi di vacanza.
Il gruppo Facebook “Basta Compiti” – tra i più attivi online – ha anche pubblicato una bozza di giustificazione che i genitori possono compilare per assumersi la responsabilità di non aver fatto svolgere i compiti assegnati dai prof, richiamando proprio la Carta delle Nazioni Unite e in particolare l’articolo 31, laddove si dice che debbano essere riconosciuti a bambini e ragazzi il diritto “al riposo e al tempo libero, a dedicarsi al gioco e ad attività ricreative [] e a partecipare liberamente alla vita culturale e artistica” e
“all’organizzazione, in condizioni di uguaglianza, di mezzi appropriati di divertimento e di attività ricreative, artistichee culturali”.
L’organizzazione ha poi raccolto, durante la pausa natalizia, le foto dei diari degli studenti caricati di compiti con l’intento annunciato di presentare il “faldone” al Miur.