Compiti per casa, l’affondo di Daniele Novara: “Basta compiti mnemonici, spazio ai compiti di realtà con esperienze concrete e formative”

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Studio e compiti a casa: un binomio inscindibile per gli studenti italiani, che si posizionano ai vertici delle classifiche europee per il tempo dedicato allo studio domestico.

Secondo i dati del Censis, i quindicenni italiani trascorrono in media 2,3 ore al giorno sui libri a casa, superando i coetanei degli altri Paesi europei. Anche la frequenza scolastica si attesta su livelli elevati, con una media di 27,2 ore settimanali, seconda solo alla Germania. Il dato, seppur elevato, va contestualizzato: in Germania, infatti, gli studenti dedicano solo 1,2 ore al giorno ai compiti a casa.

Novara: “Basta compiti mnemonici, spazio ai compiti di realtà”

Il pedagogista Daniele Novara, fondatore del Centro PsicoPedagogico per l’educazione, propone un approccio innovativo ai compiti a casa. “Bisogna superare la logica dei compiti mnemonici e tradizionali”, afferma Novara, “e dare spazio ai compiti di realtà. Secondo il pedagogista, le attività extrascolastiche dovrebbero includere esperienze concrete e formative come visite a mostre, film all’aperto, esplorazione della natura, lettura, viaggi e apprendimento di nuove lingue e abilità.

Apprendimento applicativo e significativo: la chiave per acquisire competenze per la vita

L’obiettivo principale del metodo proposto da Novara non è la ripetizione meccanica delle nozioni, ma la loro applicazione pratica nella vita reale. “Non è sufficiente memorizzare dettagli sulla lingua latina”, spiega Novara, “è più importante saper leggere e comprendere un’epigrafe latina in una chiesa”. L’approccio, basato sull’apprendimento applicativo e significativo, mira a fornire agli studenti competenze utili e spendibili nel loro percorso di crescita.

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