Competenze tecniche e professionali nell’ambito digitale: cresce la richiesta dal mondo del lavoro. I dati forniti dal Ministero

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Per quanto riguarda il mercato del lavoro italiano, nel 2022 sono stati siglati, in tutto, quasi due milioni e mezzo di contratti (2.495.050). Il 4,5% circa ha riguardato persone con un diploma di liceo, il 55% con un diploma di istituto tecnico, il 40,5% con una qualifica o un diploma professionale. 

Tutto ciò è riportato nel testo della lettera che il Ministro dell’istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha inviato ai genitori per aiutarli nelle scelta delle scuole per i loro figli.

A dare infine un quadro orientativo sui fabbisogni del mercato del lavoro in termini di competenze professionali è l’Osservatorio DataLab di Assolavoro che, nell’ultimo rapporto (del 2022), indica quali sono i 30 profili più richiesti dalle aziende, sull’intero territorio italiano.

Quali sono i profili più ricercati? Analisti di dati, sviluppatori software, esperti di intelligenza artificiale, tecnici energetici, tecnici dell’edilizia e geometri di cantiere, architetti e ingegneri, addetti e responsabili contabili, creatori di contenuti per social media, tecnici elettromeccanici e meccatronici, progettisti di impianti elettrici, addetti al controllo qualità, agenti commerciali e immobiliari, esperti di commercio elettronico, addetti all’assistenza clienti, addetti di call center e receptionist, elettricisti industriali e civili, operai specializzati in macchine a controllo numerico, saldatori, operatori taglio laser, manutentori termoidraulici, montatori meccanici, operai edili specializzati, operai addetti al confezionamento, responsabili magazzino, carrellisti con patentino.

In definitiva, riporta il report, c’è una grande richiesta di figure con competenze tecniche: alcune provenienti da un istituto professionale (per esempio, manutentori termoidraulici), altre da un istituto tecnico (per esempio, tecnici meccatronici, geometri di cantiere), altre ancora con formazione universitaria (architetti, ingegneri), compresi i diplomati degli Istituti Tecnici Superiori (ITS). Sono molto richieste le nuove professioni dell’ambito digitale e informatico, ma è ancora alta la domanda di tecnici, progettisti, geometri, come anche molto richiesti sono tuttora gli operai specializzati.

Cresce la richiesta di competenze tecniche

A conferma di questo scenario, si legge ancora sulla lettera, il Sistema Informativo Excelsior (Unioncamere e ANPAL) attesta che, nel 2021, per il 36,4% delle assunzioni di cui avevano bisogno, le imprese hanno dichiarato difficoltà di reperimento. Tale quota sale al 37,7% per le professioni intellettuali e scientifiche, al 41,4% per le professioni tecniche, al 48,4% per i dirigenti e al 51,6% per gli operai specializzati. Le figure di più difficile reperimento sono risultate essere fabbri ferrai, artigiani e operai specializzati del tessile e dell’abbigliamento (65,5%), costruttori di utensili e assimilati (65,8%), fonditori, saldatori, lattonieri, calderai, montatori carpenteria metallica (66,2%).

Sembra essere difficile da reperire anche gli ingegneri in generale (47,8%), i tecnici della gestione dei processi produttivi di beni e servizi (57,1%) così come gli specialisti in scienze matematiche, informatiche, chimiche, fisiche e naturali (57,2%), i tecnici della distribuzione commerciale (58,7%) e quelli informatici, telematici e delle telecomunicazioni (59,2%).

Per i laureati nei vari indirizzi di ingegneria e per quelli nelle discipline medico-sanitarie, circa la metà delle assunzioni previste dalle imprese sono state difficili da realizzare; una quota del 48,3% riguarda i laureati e i diplomati ITS negli indirizzi di meccanica, meccatronica ed energia; sussistono difficoltà anche a reperire personale qualificato negli indirizzi edile e meccanico (53,6% per entrambi).

LETTERA

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