Competenze digitali: studenti italiani sopra la media in area OCSE, ma con divari territoriali e socio-economici

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L’Invalsi ha presentato  i risultati italiani dell’indagine internazionale ICILS 2023, che valuta le competenze digitali degli studenti di terza media, cioè la capacità degli studenti di utilizzare il computer per gestire informazioni, produrre e scambiare contenuti, e risolvere problemi in un contesto digitale.

L’Italia si posiziona sopra la media internazionale nelle competenze digitali degli studenti di terza media, ma persistono divari territoriali e socio-economici.

Con un punteggio medio di 491 nella scala CIL (Computer and Information Literacy), gli studenti italiani superano significativamente la media internazionale (476 punti), allineandosi a Paesi come Croazia, Lussemburgo, Spagna e Francia. Il 54% degli studenti italiani raggiunge almeno il livello 2 di competenza, superando la media internazionale del 50%. Un dato positivo, che conferma i progressi compiuti dall’Italia, che ha registrato il più ampio miglioramento rispetto al 2018 (+30 punti).

Tuttavia, l’analisi territoriale rivela significative differenze: gli studenti del Nord Ovest, Nord Est e Centro ottengono risultati superiori alla media nazionale, mentre quelli del Sud e delle Isole si posizionano al di sotto.

Anche il background socio-economico influisce sulle performance: gli studenti con più di 26 libri a casa ottengono punteggi significativamente più alti rispetto a chi ne possiede meno, con un divario di 40 punti nella scala CIL e 44 punti in quella CT (pensiero computazionale). Quest’ultima competenza, valutata per la prima volta in Italia, vede gli studenti italiani in linea con la media internazionale (482 punti). Infine, si conferma il divario di genere a favore delle ragazze nella scala CIL (+18 punti), mentre non si registrano differenze significative nella scala CT.

L’indagine, con cadenza quinquennale, permette all’Italia, che vi partecipa dal 2018, di monitorare l’evoluzione delle competenze digitali dei propri studenti nel tempo. Quest’anno, per la prima volta, l’Italia ha incluso nello studio anche la valutazione del pensiero computazionale, un’abilità cruciale nell’era digitale.

L’indagine ha coinvolto 34 paesi e una entità sub-nazionale, per un totale di oltre 130.000 studenti. In Italia, hanno partecipato 152 scuole, circa 3.400 studenti e 2.200 insegnanti. 

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