Compagnia aerea blocca gita scolastica: a Malpensa 49 studenti a terra perché con solo tre adulti accompagnatori

Disavventura a Malpensa per 49 studenti di una scuola secondaria di primo grado di Novara. Ieri tre classi terze si sono presentate in aeroporto pronte per la loro gita scolastica all’estero.
L’entusiasmo, però, si è trasformato in delusione quando la compagnia aerea EasyJet ha negato l’imbarco. Il motivo? Come segnala Novara Today, la presenza di soli tre adulti a fronte di un così elevato numero di studenti, una condizione non conforme alle norme di sicurezza della compagnia. Due classi della stessa scuola erano, invece, partite regolarmente il giorno precedente.
Il dirigente scolastico, amareggiato per l’accaduto, ha immediatamente contattato l’agenzia viaggi responsabile dell’organizzazione. “Siamo profondamente dispiaciuti per i nostri studenti – ha dichiarato – ma confidiamo nella risoluzione del problema“. L’agenzia, riconoscendo l’errore, si è prontamente attivata per riprogrammare la gita.
Fortunatamente, la storia sembra destinata a un lieto fine. L’agenzia, infatti, sta già lavorando per riorganizzare il viaggio in tempi brevi. La gita, dunque, non è annullata, ma soltanto rimandata.
Perché i docenti non vogliono più accompagnare gli studenti?
La partecipazione dei docenti alle gite scolastiche è in calo, un trend inarrestabile. Diversi i fattori che contribuiscono a questa tendenza. Innanzitutto, l’aspetto economico: a differenza del passato, non è più prevista alcuna diaria per i viaggi di istruzione. A questo si aggiunge il carico di responsabilità legato alla vigilanza degli studenti, che fuori dall’ambiente scolastico risultano spesso più difficili da gestire.
Un ulteriore elemento di complessità riguarda i viaggi in pullman. La Polizia Stradale, in accordo con il Ministero dell’Istruzione e del Merito, ha fornito indicazioni specifiche sul controllo dell’autista e del mezzo, aggiungendo un ulteriore onere, seppur non obbligatorio, a carico dei docenti. Anche l’innalzamento dell’età media del corpo docente italiano contribuisce al problema. La vigilanza H24 richiesta durante le gite può rappresentare un impegno gravoso per molti insegnanti.
Infine, un ruolo importante è giocato dalle famiglie. I contatti costanti con i figli tramite cellulare, spesso amplificano eventi banali trasformandoli in problemi. Un semplice sbaglio di percorso, ad esempio, può scatenare reazioni spropositate da parte dei genitori, con telefonate e richieste di chiarimenti che mettono ulteriormente sotto pressione i docenti.
Occorre segnalare, però, che la partecipazione a viaggi di istruzione e visite guidate rimane facoltativa per i docenti. I dirigenti scolastici devono quindi verificare la disponibilità degli insegnanti prima di organizzare tali attività. Le delibere degli organi collegiali dovrebbero specificare chiaramente il numero e i nomi degli accompagnatori, oltre a prevedere eventuali sostituti. Ma accompagnare in gita gli studenti, ricordiamolo, non è obbligatorio.
Viaggi di istruzione e visite guidate: quali criteri
Come spiegato in precedenza, il Ministero con la nota n. 22209 del 2012 ha chiarito che “L’effettuazione di viaggi di istruzione e visite guidate deve tenere conto dei criteri definiti dal Collegio dei docenti in sede di programmazione dell’azione educativa (cfr. art. 7, D.lgs. n. 297/1994), e dal Consiglio di istituto o di circolo nell’ambito dell’organizzazione e programmazione della vita e dell’attività della scuola (cfr. art. 10, comma 3, lettera e), D.lgs. n. 297/1994).
Nella medesima nota, inoltre, viene indicato che la normativa previgente può essere presa opportunamente come riferimento per orientamenti e suggerimenti operativi, ma non riveste più carattere prescrittivo. Spetta, dunque, al Collegio Docenti, nell’ambito della programmazione educativa, e al Consiglio di Circolo/Istituto, nell’ambito dell’organizzazione e programmazione della vita scolastica, definire i criteri per l’effettuazione dei viaggi di istruzione.
Viaggi di istruzione e visite guidate: numero accompagnatori
Il numero di accompagnatori, prima dell’entrata in vigore del succitato regolamento sull’autonomia scolastica, era disciplinato dalla CM n. 291/1992.
La Circolare così disponeva:
Quanto al numero (gli accompagnatori debbono essere menzionati nella deliberazione del consiglio di circolo o di istituto), mentre da un lato si ritiene che la più ampia partecipazione serva a soddisfare al meglio le necessità della sorveglianza e dell’apporto didattico, non si può d’altro canto non tener conto delle inderogabili esigenze di contenimento della spesa pubblica. Alla luce di tali considerazioni, si conviene che nella programmazione dei viaggi debba essere prevista la presenza di almeno un accompagnatore ogni quindici alunni, fermo restando che l’eventuale elevazione di una unità e fino ad un massimo di tre unità complessivamente per classe può essere deliberata, sempre che ricorrano effettive esigenze connesse con il numero degli studenti e il bilancio dell’istituzione scolastica lo consenta.
La circolare, dunque, prevedeva un accompagnatore ogni 15 alunni, numero elevabile, in caso di necessità legate al numero di allievi per classe, sino a un massimo di 3 unità (3 docenti). Tale previsione non è più prescrittiva ma può essere presa come riferimento dai due organi collegiali della scuola nella definizione dei criteri.