Comitato Articolo 26: 17 giugno al Miur per chiedere rispetto libertà scelta educativa su temi sensibili
comunicato Associazione Comitato Articolo 26 – Alla fine di un anno scolastico in cui si sono registrate nuove prevaricazioni sui diritti educativi delle famiglie, sabato 17 giugno migliaia di genitori con i loro bambini si ritroveranno a Roma per un inedito raduno davanti al Ministero della Pubblica Istruzione.
Obiettivo? Chiedere il rispetto della libertà di scelta relativamente a progetti scolastici che trattano temi sensibili e delicati come l’educazione affettiva e sessuale o l’educazione cosiddetta “di genere”.
Da anni in molte scuole questi progetti, i cui metodi non sono sempre in linea con il background culturale e con le scelte educative delle famiglie, sono stati introdotti come obbligatori, suscitando numerose polemiche poichè di fatto scavalcano il diritto di priorità nella scelta educativa, riconosciuto ai genitori non solo dalla Costituzione e dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, ma anche da gran parte della stessa normativa, spesso disattesa dalle scuole.
I recenti casi come quello della scuola elementare di Modena dove una lezione di educazione sessuale decisamente troppo esplicita ha sollevato valanghe di proteste, o il test di matematica dell’università di Manchester finanziato dalla UE con 183 mila euro e oggetto di recente interrogazione parlamentare, che viene proposto in molti licei italiani e mira di fatto a valutare subdolamente il grado di “arretratezza culturale” delle famiglie degli studenti calcolato in relazione all’adesione a tutti quei principi sottostanti l’ideologia gender che da anni denunciamo in qualità di associazione di genitori, sono solo gli ultimi di una lunga serie di episodi gravi verificatisi nelle scuole di tutta Italia, spesso all’insaputa dei genitori.
Con questa iniziativa, promossa da associazioni legate al Family Day – Comitato Articolo 26, Generazione Famiglia, Non si Tocca la Famiglia e Provita Onlus – richiediamo la formalizzazione dell’obbligo per le scuole di recepire il Consenso Informato da parte dei genitori, della possibilità di esonero e della previsione di attività alternative per i progetti scolastici che non siano condivisi dai genitori, senza che siano essi a doversi tutelare con il concreto rischio di essere additati come “retrogradi”.
“Scendiamo in piazza perché è tempo di rilanciare l’alleanza tra famiglie italiane e scuole pubbliche” spiegano gli organizzatori. “In una società pluralista le istituzioni scolastiche devono rispettare ogni posizione culturale e farsi carico delle esigenze dei cittadini, per un servizio qualificato e democratico che ponga al centro alunni e famiglie e non interessi di parte, che strumentalizzano temi importanti come l’educazione affettiva, il bullismo e la lotta alle discriminazioni”.
Cordiali saluti
Associazione Comitato Articolo 26