Come si diventa insegnanti scuola secondaria oggi in Italia. La normativa e le prospettive

L’Italia ha da sempre nel suo DNA un’eccessiva presenza di atti normativi che inducono il cittadino ad un non sempre facile districamento. Non è esente da tale matassa, il mondo della scuola. In particolare per quanto riguarda il percorso che conduce al ruolo per i docenti, le regole cambiano frequentemente. Facciamo chiarezza sui requisiti che oggi sono necessari per svolgere il mestiere di insegnante a tempo indeterminato, in riferimento ai posti comuni per la scuola secondaria. A breve tratteremo anche tutto ciò che riguarda gli aspiranti docenti in ruolo di sostegno, infanzia e primaria.
Dubbi dei lettori – Come si diventa docenti di ruolo?
Un giovane aspirante docente ci espone un suo dubbio:
“Ho concluso il percorso di Laurea Magistrale quinquennale in Scienze Motorie e sono iscritto al Bando 2020/2021 del Percorso Formativo – Antropo-psico-pedagogico e nelle metodologie e tecnologie didattiche, per il riconoscimento dei 24 CFU. Le scrivo in quanto non mi è chiaro il procedimento da svolgere per poter ottenere un ruolo di Insegnante di Educazione Fisica nella Scuola Italiana. Dove posso trovare ulteriori informazioni? Come si diventa insegnanti di ruolo?”
Il D.Lgs. 59/2019 fissa le modalità di accesso al ruolo per la scuola secondaria
Da un punto di vista normativo, è il decreto legislativo 13 aprile 2017 n. 59, a declinare le modalità di accesso al ruolo del personale aspirante docente nella scuola secondaria. Tale disposizione legislativa infatti reca:
“Riordino, adeguamento e semplificazione del sistema di formazione iniziale e di accesso nei ruoli di docente nella scuola secondaria per renderlo funzionale alla valorizzazione sociale e culturale della professione, a norma dell’art. 1, commi 180 e 181, lettera b) , della legge 13 luglio 2015, n. 107 che prevede l’indizione di un concorso ordinario, su base regionale, per titoli ed esami, per posti comuni e di sostegno nella scuola secondaria di primo e secondo grado“.
Step fondamentale – Le classi di concorso
Ogni aspirante docente deve conoscere a quali classi di concorso insegnamento può iscriversi e, di conseguenza, sapere per quali materie scolastiche può ricoprire ruolo di docente.
Le classi di concorso sono i codici che il Ministero utilizza per indicare la corrispondenza tra i vari titoli di studio e una o più materie di insegnamento. Ad ogni titolo di studio corrispondono quindi delle Classi di Concorso specifiche che, a loro volta, si rifanno alle materie scolastiche che un aspirante docente può insegnare. L’accesso a una Classe di Concorso è quindi il requisito N.1 per diventare insegnante di una qualsiasi materia in un Istituto di qualsiasi ordine e grado
Tuttavia, il solo possesso del titolo di studio non basta per inaugurare la propria carriera di insegnante. Per poter insegnare una specifica materia, infatti, è necessario possedere il giusto numero di CFU maturati durante il percorso universitario, master e corsi formativi. È qui che entra in gioco la valutazione del proprio piano studi: in base agli esami sostenuti, ogni aspirante docente può calcolare i crediti formativi accumulati e compararli con le tabelle del MIUR per individuare la compatibilità con la Classe di Concorso cui potrebbe accedere con la sua laurea.
Questa la pagina del Ministero per controllare a quali classi di concorso si può accedere con il proprio titolo. Per la scuola secondaria bisogna guardare il DPR 19/2016 e il Dm 259/2017 ed eventualmente integrare il piano di studi con CFU mancanti.
ATTENZIONE: non bisogna confondere i CFU maturati all’interno del percorso universitario-piano di studi con i 24 CFU previsti dal Dlgs 59/2017, art. 5, comma 1, lett b). È anche vero che parte dei 24 CFU potrebbero essere già stati conseguiti all’interno del piano di studi universitario; in tal caso è possibile produrre domanda di riconoscimento crediti.
Non hai mai sentito parlare dei 24 CFU? Leggi qui:
24 CFU – Cosa sono – Come acquisirli
Per diventare docenti di ruolo bisogna superare un concorso
Una delle parole chiave nell’ambito dell’accesso al ruolo per gli aspiranti docenti è: “Concorso”. Ma chi vi può accedere? Bisogna naturalmente possedere dei requisiti. L’abilitazione, che fino a poco tempo fa era una conditio sine qua non per diventare docenti a tempo indeterminato, ad oggi non lo è più; in quanto è lo stesso concorso ad essere abilitante, per chi lo supera, ovviamente.
Dal medesimo DLgs leggiamo: [Requisiti di accesso al Concorso – Scuola secondaria]
“Costituisce titolo di accesso al concorso relativamente ai posti di docente di cui all’articolo 3, comma 4, lettera a) , il possesso congiunto di:
- laurea magistrale o a ciclo unico, oppure diploma di II livello dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica, oppure titolo equipollente o equiparato, coerente con le classi di concorso vigenti alla data di indizione del concorso;
- 24 crediti formativi universitari o accademici, di seguito denominati CFU/CFA, acquisiti in forma curricolare, aggiuntiva o extra curricolare nelle discipline antropo-psico-pedagogiche e nelle metodologie e tecnologie didattiche, garantendo comunque il possesso di almeno sei crediti in ciascuno di almeno tre dei seguenti quattro ambiti disciplinari: pedagogia, pedagogia speciale e didattica dell’inclusione; psicologia; antropologia; metodologie e tecnologie didattiche.
Chiaramente chi è in possesso di:
- abilitazione specifica sulla classe di concorso o analogo titolo conseguito all’estero e riconosciuto in Italia ai sensi della normativa vigente,
può partecipare al concorso. Come detto sopra, l’Abilitazione rimane un possibile requisito di accesso alle procedure concorsuali, ma non obbligatorio, infatti chi ha la laurea Magistrale ed i 24 CFU ma non è abilitato può accedere alla selezione concorsuale.
Ricordiamo che i docenti abilitati sono esonerati dal conseguire i 24 CFU.
FIT abolito da tempo. Chi vince il Concorso, superato l’anno di prova, è di ruolo a tutti gli effetti
Inizialmente il Dlgs 59/2017 prevedeva per l’accesso al ruolo del personale aspirante docente, un percorso triennale per coloro che superavano la procedura concorsuale. Si chiamava FIT; è stato abolito dalla Legge di Bilancio per l’anno 2019.
L’eliminazione di tale procedura per il reclutamento degli insegnanti nella scuola secondaria semplifica l’accesso al ruolo, poiché coloro che supereranno il nuovo concorso ordinario saranno immediatamente abilitati e dovranno frequentare solo un anno di formazione iniziale con prova conclusiva finalizzato alla conferma in ruolo.
Risposta al quesito – Per accedere al ruolo occorre Laurea magistrale + 24 CFU + superamento di una pubblica procedura concorsuale
Il nostro giovane aspirante insegnante, è a metà dell’opera, per così dire. Essendo già in possesso della Laurea Magistrale ed in prossimità dell’acquisizione dei 24 CFU, ha l’ultimo tassello da inserire nel puzzle: il superamento del concorso pubblico.
In questi giorni sta per concludersi lo svolgimento della “Procedura Straordinaria per titoli ed esami per immissione in ruolo di personale docente della scuola secondaria di primo e secondo grado”. A tale concorso però non avrebbe potuto partecipare l’autore del quesito in quanto tra i requisiti richiesti per l’accesso vi è l’avere svolto tre annualità di servizio nelle scuole secondarie statali.
Concorso straordinario secondaria per il ruolo: le prove, cosa studiare, i posti [AGGIORNATO]
Avrebbe potuto partecipare al concorso ordinario per la scuola secondaria 2020, qualora fosse stato in tempo ed in possesso dei 24 CFU; ma il tutto andava inserito nell’istanza di partecipazione scaduta ormai l’anno scorso, il 31 Luglio 2020.
Le procedure concorsuali per assunzione docenti in ruolo dovrebbero avvenire con cadenza biennale però non sappiamo se tale data verrà rispettata, dato il ritardo con cui la procedura sta proseguendo, a causa della pandemia.
Una notazione a parte va fatta per la procedura straordinaria per l’abilitazione (domande già presentate ma ancora non avviata), destinata a docenti con tre anni di servizio tra l’anno scolastico 2008/09 e il 2019/20, anche in scuole paritarie e IeFP.
Concorso ordinario insegnanti, bandi pubblicati quasi un anno fa. Quando sono previste le prove, come si svolgeranno? E le assunzioni?
In attesa del prossimo concorso è possibile
- Svolgere supplenze nelle scuole tramite l’invio della messa a disposizione [si può fare in qualsiasi momento dell’anno]
- Svolgere supplenze annuali, brevi, temporanee tramite le graduatorie provinciali per le supplenze [G.P.S.] o le graduatorie di istituto [G.I.].
N.B.: le GPS e le GI verranno riaperte nel 2022, in quanto hanno validità biennale ed essendo state istituite nel 2020. Anche per tali graduatorie occorre possedere specifici requisiti. Leggi qui: GPS e GI – Cosa sono – Requisiti di accesso
Possibile ritorno di percorsi universitari abilitanti?
Di poche ore fa la pubblicazione sul sito ministeriale del Documento con oggetto “Idee e proposte per una scuola che guarda al futuro”.
Tra i punti cardine di tale atto – elaborato dal Comitato di 18 esperti coordinati dall’attuale Ministro Bianchi e voluto dall’ex Ministro Azzolina – le modalità future di reclutamento del personale docente:
“Si può tuttavia ritenere che percorsi universitari abilitanti potrebbero costituire, a regime, il canale strutturale di reclutamento per concorsi da effettuarsi con frequente periodicità, in misura tale da soddisfare tempestivamente i fabbisogni, rivedendo al contempo periodicamente, e semplificando, le classi di concorso”
Quindi un futuro che guarda al passato, con concorsi ordinari ormai prossimi e banditi. Non c’è ancora nulla di definitivo, naturalmente. Sono solo pianificazioni strategiche senza norme legislative a corredo. Staremo a vedere.