Come risolvere i conflitti e consolidare la pace, un approccio creativo. Scarica UdA per il I Ciclo “Costruttori di pinti” per un mondo migliore

In quest’ultima settimana abbiamo intensificato, anche nelle scuole italiane, a parlare di pace. L’approccio creativo alla risoluzione dei conflitti e al consolidamento della pace che vi proponiamo di seguito prevede e si articola a partire da cinque fattori da considerare per un approccio creativo alla risoluzione dei conflitti e al consolidamento della pace.
Allontanati dalle tue conoscenze e dalle attività esistenti
Portare idee esterne nel tuo lavoro e provare nuove attività è la chiave per la creatività. Genera idee innovative e creative per soluzioni di costruzione della pace utilizzando forme d’arte come pittura, film, fotografia e terapia del suono. Avvia nuovi dialoghi creativi per l’azione e il cambiamento sociale provando qualcosa di diverso. Consenti sia agli artisti che ai partecipanti di aprire il campo a risoluzioni creative e incoraggiare il riconoscimento che non esiste una singola storia. L’apertura della mente e dello spirito consentirà infinite possibilità di risoluzione dei conflitti, risoluzione creativa dei problemi e alimenterà la guarigione e la riconciliazione. Avvia nuovi dialoghi creativi per l’azione e il cambiamento sociale provando qualcosa di diverso.
Prendi più prospettive
La psicologia dello sviluppo della creatività si concentra sulla capacità di assumere molteplici prospettive. Lo psicologo americano Gruber ha ispirato un approccio creativo attraverso i suoi esperimenti con la scatola delle ombre, che consisteva in oggetti nascosti in una scatola delle ombre. Questa simulazione si è concentrata sulla scoperta da parte di ciascun partecipante di ciò che ha visto nella scatola delle ombre, con ogni partecipante che ha visto un’immagine diversa sulla base della proiezione dell’ombra e del profilo dell’oggetto racchiuso. Questo semplice esperimento chiarisce come si formino facilmente visioni diverse della stessa scena. Riconosce inoltre il valore di assumere più prospettive nella valutazione di qualsiasi situazione di conflitto; una componente essenziale per comprendere le varie relazioni, interessi e discorsi che possono modellare il modo in cui una situazione di conflitto viene percepita e successivamente trasformata.
Accetta che non tutta la comunicazione è verbale
Il ruolo della comunicazione è una componente fondamentale della trasformazione dei conflitti e della costruzione della pace. Spesso pensiamo alla comunicazione come a un processo verbale, ma il modo in cui usiamo le mani, il corpo e i movimenti può anche offrire un potente mezzo per trasmettere un messaggio. Riconoscere tali forme di comunicazione non verbale, inclusi il linguaggio del corpo, le espressioni facciali e il tono della voce, può avere un grande impatto sulla trasformazione della risoluzione dei conflitti in un processo più creativo. Infine, il potere del silenzio può anche offrire un prezioso strumento di comunicazione.
Sfruttare il potere delle arti visive
Se chiedessi a 10 persone di guardare la stessa fotografia, è probabile che vedrebbero tutte qualcosa di diverso. Una fotografia offre uno strumento semplice per la gestione creativa dei conflitti e un’opportunità per scoprire una gamma di interpretazioni e percezioni. Tali percezioni si basano su come ciascuna persona interpreta le informazioni che vede nella fotografia e apre un’opportunità per un dialogo collettivo con altri osservatori. Se utilizzata in una situazione di conflitto, l’analisi fotografica può consentire una comprensione approfondita di sentimenti, motivazioni e paure. Tali approfondimenti aggiuntivi possono essere utilizzati per determinare i bisogni e le motivazioni di ciascuna parte in conflitto, ma possono anche essere legati all’avvio di appropriate tecniche di risoluzione del conflitto e di costruzione della pace.
Una fotografia offre uno strumento semplice per la gestione creativa dei conflitti e un’opportunità per scoprire una gamma di interpretazioni e percezioni
Alcuni anni fa in Sri Lanka, un progetto chiamato “Voice of Image” prevedeva di lavorare con i giovani per offrire loro l’opportunità di esplorare le loro comunità e scoprire se stessi, scattando fotografie. Attraverso queste attività, i partecipanti hanno discusso le questioni sociali che devono affrontare le loro comunità e sono stati in grado di parlare con persone diverse da loro; aumentare la comprensione e la tolleranza in un paese con divisioni civili profondamente radicate.
I bisogni e i comportamenti umani possono essere trasformati in un processo di risoluzione dei conflitti più creativo attraverso la collaborazione
Conflitto e collaborazione potrebbero non essere due parole che vengono spesso usate insieme. Tuttavia, l’evidenza mostra che adottare un approccio multiforme di costruzione della pace collaborando con gli altri ha molteplici vantaggi. La collaborazione consente una migliore comprensione della complessità della vita umana, la natura dei diversi bisogni umani e un apprezzamento per l’analisi di molteplici fonti di conflitto. Workshop congiunti, sessioni di dialogo e deliberazione e forum aperti (che consentono ai partecipanti di esprimere le proprie opinioni e preoccupazioni) possono tutti offrire un mezzo per intervenire in modo creativo in una situazione di conflitto. L’uso della musica come mezzo per collaborare può anche consentire di stabilire ulteriori connessioni creative.
La collaborazione consente una migliore comprensione della complessità della vita umana
La collaborazione consente una migliore comprensione della complessità della vita umana, la natura dei diversi bisogni umani e un apprezzamento per l’analisi di molteplici fonti di conflitto. Ricorda che l’introduzione di soluzioni creative può spesso avviare un nuovo dialogo sociale e cambiare il modo in cui gli altri pensano in una situazione di conflitto. Una scoperta collettiva di molteplici relazioni e prospettive sosterrà pratiche creative di risoluzione dei conflitti e avrà anche la capacità di trasformare le nostre battaglie quotidiane dal conflitto alla cooperazione a casa, al lavoro e nel mondo.
“Costruttori di ponti”: un’UdA per il Primo Ciclo finalizzata a migliorare la percezione degli altri
In queste settimane è ritornato attuale il tema della pace nella poliedricità delle sue sfaccettature culturali, sociali, politiche, etiche e morali. Ma anche nella molteplicità delle sue dinamiche educative e formative. Di valore appare l’UdA “Costruttori di ponti” predisposta per gli alunni del I Ciclo dall’Istituto Comprensivo “Devitofrancesco – Giovanni XXIII – Binetto” di Grumo Appula (BA) presieduto dal dirigente Prof.ssa Amelia Capozzi. Si legge nella premessa all’UdA “Ben consapevoli che per cambiare la rotta di un mondo alla deriva ed avviarlo verso un futuro di pace, accoglienza e integrazione, bisogna lavorare alacremente, scientemente ed indefessamente sui preziosi “semi del futuro” di cui sono custodi e tutori, i docenti dell’I.C. “Devitofrancesco – Giovanni XXIII – Binetto” hanno ipotizzato un percorso transdisciplinare triennale, denominato “Costruttori di ponti”, che educhi bambini e ragazzi all’ascolto, poiché nella società odierna, in ogni campo, in ogni contesto, in ogni situazione non si sa più ascoltare e, di conseguenza, dialogare. Per questa ragione in una società sempre più sovraffollata, caotica, “liquida” e caratterizzata da una indifferenza diffusa, uno ed uno solo è dunque il rimedio con cui la scuola può contribuire alla realizzazione di un cammino diverso: l’educazione al “dialogo”. Nell’odierno contesto sociale, segnato da molteplici problematiche, alla cui origine si trovano spesso l’isolamento e la mancanza di apertura al confronto, educare al dialogo è un giusto tributo che ogni comunità educante, ed in primis la scuola, può e deve offrire. Il dialogo consente di conoscersi e di comprendere le reciproche esigenze e, attraverso l’ascolto, sprona gli esseri umani “ad abbattere i muri delle incomprensioni, a creare ponti di comunicazione, superando l’isolamento e la chiusura nel proprio piccolo mondo»”.
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