Come progettare e localizzare corsi e-learning per un pubblico internazionale con ISpring

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Ti è mai capitato di progettare un corso online destinato a essere tradotto in altre lingue per un pubblico internazionale? Capita spesso che le aziende e le organizzazioni che operano su scala mondiale prevedano di realizzare contenuti formativi per un gruppo eterogeneo di destinatari, composto da persone distribuite in diversi paesi. In queste situazioni, è importante tenere a mente alcune indicazioni affinché i contenuti e-learning mantengano la loro efficacia anche se tradotti in altre lingue e fruiti da persone appartenenti a culture diverse. Che tu sia un instructional designer, uno sviluppatore, un grafico o un project manager, o se ti devi occupare della localizzazione di un corso online, ecco alcuni consigli, semplici ma fondamentali, per realizzare contenuti e-learning adatti a un pubblico internazionale.

  1. Scopri chi saranno i destinatari del corso

Identificare chiaramente i partecipanti alla formazione è sempre indispensabile, ma assume un valore ancora più significativo se questi lavorano in paesi e contesti culturali diversi (magari da remoto). Oltre alle “classiche” domande da porci sui partecipanti, come i ruoli che ricoprono in azienda, il loro livello di seniority, l’età anagrafica e le loro conoscenze pregresse, nel caso di corsi destinati a un pubblico internazionale dovremo anche approfondire altri aspetti: da dove provengono le persone? In che tipo di ambiente lavorano? Quali sono i comportamenti professionali culturalmente rilevanti per il nostro progetto? A che tipo di cultura organizzativa sono abituati? 

Pensiamo ad esempio alle consuetudini sociali come le strette di mano, diffuse in alcuni paesi e meno comuni in altri, o alle differenze nei giorni e orari di lavoro tra le varie culture. Tenere a mente queste differenze farà sì che i nostri contenuti non vengano percepiti come “estranei” dai partecipanti e favoriscano la loro identificazione nelle situazioni proposte, migliorando così l’engagement. Sia nella creazione di elementi grafici, video o scenari, è infatti essenziale che le persone si riconoscano al massimo nei contesti raffigurati per sentirsi pienamente coinvolte e partecipi.

  1. Presta attenzione a voci, scenari e dialoghi

Nei corsi che prevedono cartoon con personaggi e dialoghi, è fondamentale che questi vengano disegnati nel modo più vicino possibile alla realtà e riflettano dunque la varietà culturale e sociale del contesto lavorativo dell’azienda. Facciamo un esempio: se stai realizzando un corso in inglese in cui i personaggi dialogano tra loro, non dare per scontato che tutti parlino con un perfetto accento British, soprattutto se provengono da paesi diversi. Affronta l’argomento insieme al cliente il prima possibile, affinché i contenuti formativi siano quanto più vicini alla realtà.

Allo stesso modo, nella stesura dei dialoghi, cerca di semplificare il lavoro di chi dovrà occuparsi della loro localizzazione: evita di inserire riferimenti culturali fortemente connotati (per esempio, parlare di situazioni o personaggi noti soltanto a chi vive in un determinato paese), e di usare proverbi o modi di dire che potrebbero essere difficili, se non addirittura impossibili, da adattare in un’altra lingua o cultura.

  1. Non dimenticare la grafica

Se ti occupi della parte grafica del corso e-learning, potresti trovarti a dover ricreare scenari, personaggi e ambientazioni. Anche in questo caso la fase di ricerca è essenziale: cerca di ottenere il maggior numero di informazioni possibili dal cliente, anche di carattere visivo: che tipo di abbigliamento indossano le persone per andare al lavoro nei vari paesi? In che modo puoi raffigurare i protagonisti in modo da non creare estraneità in chi guarderà il corso? Per farlo, puoi chiedere al committente di inviarti delle foto scattate presso le sue sedi, oppure effettuare delle ricerche online per conto tuo. 

All’interno di iSpring Suite Max trovi una libreria di contenuti con oltre 80.000 immagini di personaggi di età, provenienza e professioni diverse; questo utile strumento ti permetterà di creare scenari formativi coerenti e realistici, in base alle tue esigenze.

Se stai realizzando un cartoon che dovrà essere tradotto, fai il possibile per non inserire delle componenti testuali al suo interno, ad esempio in fumetti, insegne o immagini che raffigurano schermate o pagine di libri. Anche quegli elementi andranno localizzati, ed è probabile che spetti a te dover intervenire nuovamente sul cartoon appena realizzato per inserire il testo tradotto. Meglio risparmiare tempo e risorse già in fase di sviluppo, sostituendo ad esempio le battute dei personaggi all’interno di fumetti con simboli neutri o icone.

  1. Ottimizza il processo di localizzazione

Se il tuo ruolo è quello di coordinare il flusso di lavoro, per esempio in veste di Project Manager, puoi dare un contributo importante al processo di localizzazione già durante la fase di progettazione. Comunica chiaramente alle risorse coinvolte che il corso verrà successivamente localizzato, possibilmente anche in quali lingue e per quali paesi. Sarà tuo compito allineare i tuoi collaboratori riguardo alle richieste del cliente, tenendo fede all’impegno di creare un prodotto che “funzioni” anche in contesti diversi da quello del paese d’origine. Se possibile, assegna il progetto a collaboratori con una spiccata sensibilità interculturale, per esempio persone che abbiano vissuto o studiato all’estero, che sappiano cogliere le diverse sfumature e tenerne conto durante la progettazione e lo sviluppo. Insieme ai progettisti, fai un primo controllo (che chiameremo “source editing”) per assicurarti che lo storyboard non contenga elementi o riferimenti potenzialmente problematici.

Prima di inviare il materiale all’agenzia o ai linguisti che si occuperanno della localizzazione, prenditi del tempo per semplificare anche il loro lavoro. Non è soltanto questione di essere generosi o collaborativi: ottimizzare il processo farà sì che tu non debba dedicare tempo e denaro nel correggere eventuali errori o problemi. Fornisci a chi tradurrà tutti i dettagli raccolti in fase di progettazione riguardanti i destinatari della formazione (per chi si occupa di localizzazione, è infatti fondamentale definire con chiarezza chi sarà il lettore modello, o l’utente finale del contenuto tradotto). Se possibile, ti suggeriamo di condividere con il traduttore anche gli elementi grafici, per aiutarlo a contestualizzare maggiormente le parti testuali e capire dove e come si collocheranno all’interno del corso. Infine, mantieni aperta la comunicazione: stabilisci le modalità e le tempistiche con cui i traduttori potranno porti delle domande (man mano che emergono i dubbi, alla fine del progetto, tramite un documento condiviso, via e-mail…) e impegnati a rispondere nel minor tempo possibile.

Se invece preferisci automatizzare il processo di localizzazione, la soluzione è progettare uno strumento come iSpring Suite Max che integri al suo interno questa funzionalità. Con iSpring Suite Max potrai infatti esportare automaticamente i contenuti testuali del tuo corso e-learning, farli tradurre attraverso un translation management system (TMS) e reimportare direttamente i materiali tradotti senza problemi di formattazione. Fai attenzione: che tu scelga la traduzione automatica o preferisca che i tuoi testi vengano elaborati da un traduttore in carne e ossa, segna in agenda il tempo necessario per un’accurata revisione interna

Conclusione

Tra i numerosi vantaggi della formazione online, c’è anche la scalabilità. Come hai visto, infatti, convertire i tuoi corsi online in prodotti destinati a un pubblico internazionale è molto semplice, grazie anche a strumenti di automazione come iSpring Suite Max. Segui i nostri consigli per ottenere risultati formativi efficaci anche oltre confine e coinvolgere attivamente i partecipanti ai tuoi corsi online, ovunque si trovino e qualsiasi lingua parlino!

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