Come avere tutti i docenti in cattedra a settembre? La proposta di Marco Campione

Ecco la proposta di Marco Campione, articolata in tre punti, per avere tutti i docenti in cattedra a settembre, uno degli obiettivi del ministro Bianchi.
Come sappiamo, una delle priorità del Ministro Bianchi sarà senz’altro quella del reclutamento e del precariato. Fra le prime parole pronunciate dal neo Ministro, infatti, è stata quella di voler avere tutti gli insegnanti al proprio posto in cattedra dal 1° settembre. Un proposito che sappiamo quanto possa essere complicato realizzare.
Su questo argomento Marco Campione, esperto di politiche pubbliche per l’istruzione, ha una proposta, che articola in “tre armi” che Patrizio Bianchi potrebbe pensare di sfruttare per adempiere al proprio compito.
La prima arma, spiega Marco Campione, sarebbe “la possibilità di pescare tra chi non dovesse passare il concorso straordinario, di fatto rendendolo non selettivo come richiesto da alcuni sindacati e forze politiche l’estate scorsa, scontrandosi con la contrarietà della ministra Azzolina e del Presidente Conte (oltre che di Italia Viva, del M5S e di parte del PD)”.
Secondo Campione, che non vuol sentire parlare di sanatorie “dobbiamo adattarci e quindi è accettabile che una parte della soluzione per avere tutti in classe a settembre possa arrivare anche dall’assunzione di chi non ha passato il concorso straordinario, ma non potrà che essere solo una parte, peraltro minima. Vediamo perché. Al ministero possono agevolmente verificare quanti dei 65.000 partecipanti al concorso straordinario possono essere assunti domani mattina senza selezione in quanto esiste effettivamente un posto vacante e disponibile per la materia che possono insegnare. Non andremmo molto oltre quelli già previsti, ma ipotizziamo, con stima assai generosa, che con un «liberi tutti» potremmo assumere ben 5-10.000 docenti in più”. Attenzione però: “Questi ipotetici 5-10.000 docenti comunque lavorerebbero a tempo determinato: una nuova sanatoria non serve a risolvere il problema che diciamo di voler risolvere; preoccupiamoci piuttosto di dar loro la supplenza che gli spetta già il primo settembre e non ad autunno inoltrato“.
La seconda opzione per Bianchi sarebbe “mantenere per il prossimo anno gli stessi contratti a tempo determinato in essere quest’anno“.
Secondo l’esperto “lo si può fare in due modi, consentendo ovvero non consentendo la mobilità dei docenti di ruolo. Nel primo caso non potresti confermare i precari che hanno lavorato su un posto che sarà occupato da un collega di ruolo che ha chiesto il trasferimento (nel 2020 sono stati 55.000). Per i trasferimenti nella stessa provincia si tratterebbe per lo più di una operazione a somma zero e quindi bloccare questi trasferimenti non produrrebbe vantaggi su questo fronte. Per quelli interprovinciali invece (più o meno il 25% del totale) ovviamente non sarebbe garantita la possibilità di coprire il posto che viene lasciato libero da chi ha ottenuto il trasferimento, allungando i tempi per queste 10-12.000 nomine. Bloccare i trasferimenti (anche quelli dentro la provincia) avrebbe invece un vantaggio sul piano dei tempi, ma siamo comunque di fronte ad una scelta molto impegnativa e dolorosa, che dovrebbe essere concordata con i sindacati. Questa misura potrebbe quindi consentire di avere la certezza di coprire prima dell’avvio delle lezioni con un supplente già identificato (e quindi in pochissimo tempo) tra 20.000 e 30.000 posti, a seconda che si facciano o meno i trasferimenti“.
La terza opzione, invece, è “stabilire una data certa e congrua (10 agosto?, 20 agosto? la data dipende da quanto si vuole essere pignoli sul concetto di congruità), oltre la quale le cattedre rimaste vuote saranno restituite alle scuole per la nomina dei supplenti annuali. Saranno le scuole a individuarli con le modalità che si determineranno. Io penso che la scelta attraverso una procedura trasparente (sulla falsariga di quella prevista dalla Legge 107, denominata individuazione per competenze) sia la via maestra, quella più rispettosa dei diritti dei precari e delle esigenze delle scuole. Si preferisce invece ricorrere alla terza fascia delle GPS (se sono residuate cattedre, le altre fasce dovrebbero essere esaurite), alle MAD, al sorteggio…?“