“Coloriamo il futuro”: appello Unhcr per 7 milioni di bambini rifugiati senza scuola

Un grido d’allarme si leva dall’Unhcr: quasi la metà dei bambini rifugiati in età scolare, circa 7,2 milioni su un totale di 14,8 milioni, è esclusa dal sistema scolastico.
Un dato drammatico che evidenzia l’urgenza di intervenire per garantire il diritto all’istruzione a questi minori, costretti a fuggire da conflitti e violenze. Per questo, l’Agenzia ONU per i Rifugiati lancia la campagna “Coloriamo il futuro dei bambini rifugiati”, attiva dall’1 al 23 febbraio 2025. Un appello alla solidarietà per offrire un futuro di speranza a migliaia di bambini, attraverso il sostegno al programma “Primary Impact” che mira a garantire l’accesso a scuola a 250.000 bambini entro il 2027 e a prevenire l’abbandono scolastico di altri 500.000 già iscritti.
“La scuola salva la vita dei bambini rifugiati”, il commento di Laura Iucci
“La scuola salva la vita dei bambini rifugiati, le prove sono evidenti”, sottolinea Laura Iucci, direttrice della raccolta fondi di Unhcr Italia. L’istruzione, infatti, non rappresenta solo un diritto fondamentale, ma anche uno strumento di protezione contro sfruttamento, abusi, violenze, reclutamento forzato e matrimoni precoci. Frequentare la scuola permette ai bambini rifugiati di superare i traumi, ritrovare una normalità rassicurante e integrarsi in un nuovo Paese, aprendo la strada alla realizzazione dei loro sogni e aspirazioni. Un investimento prezioso per il futuro dei bambini e delle comunità che li accolgono.
Come sostenere la campagna Unhcr
Per contribuire a “Coloriamo il futuro dei bambini rifugiati” è possibile inviare un SMS al numero solidale 45588 o chiamare da rete fissa. I fondi raccolti sosterranno il programma “Primary Impact” in 26 Paesi, tra cui Sudan, Siria, Yemen, Etiopia, Burkina Faso e Niger. Anche la Serie A Enilive si unisce all’iniziativa, dedicando la 24a giornata di campionato del 9 febbraio alla campagna Unhcr. Un gesto concreto di solidarietà per garantire un futuro migliore ai bambini rifugiati.