Collaboratori scolastici sostituiscono i colleghi Ata delle segreterie assenti per malattia: scuole in affanno nel Lazio

A ridosso delle vacanze di Natale scoppia la grana in molte scuole della capitale e della regione Lazio: da qualche giorno le segreterie degli istituti sono rimasti in moltissimi casi prive di personale amministrativo, che è andato in malattia. Per sopperire a tali lacune i collaboratori scolastici entrano negli uffici dei colleghi.
Lo racconta Mario Rusconi, presidente ANP Roma, intervistato da Il Tempo: “Parliamo di diverse centinaia di lavoratori del personale di segreteria delle scuole di tutto il Lazio, che hanno presentato negli ultimi giorni, proprio in coincidenza delle nuove disposizioni di verifica sulla certificazione verde, certificati di malattia. Così numerose segreterie di istituti sono rimaste sguarnite di personale e per adempiere alle mansioni ordinarie, già di per sé pesanti e al resto dell’attività intensificata sotto le festività, si è pensato di supplire con personale ATA“.
Il numero uno di ANP romana fa notare che “si tratta di personale che non ha idonea competenza per espletare tali funzioni“.
Per quanto riguarda la sostituzione per personale ATA, come spiegato in precedenza, le ore eccedenti per la sostituzione dei colleghi assenti possono essere attribuite dal dirigente scolastico anche al personale collaboratore scolastico.
Ricordiamo che l’obbligo vaccinale a scuola per docenti e Ata è scattato dal 15 dicembre. A partire da quel giorno, i dirigenti scolastici devono verificare lo stato vaccinale del personale in servizio, inviando un invito ai lavoratori che hanno 5 giorni di tempo per rispondere al dirigente.
In quei 5 giorni possono regolarmente recarsi a scuola ed accedere anche con il tampone. Al termine di tale scadenza per poter lavorare dovranno avere la regolarità dello stato vaccinale.
Il Ministero ha inviato un’ulteriore nota per chiarire a chi è rivolto l’obbligo vaccinale, specificando le deroghe. Fra queste, si evidenzia quella relativa ai lavoratori in stato di infermità: “Le procedure di verifica non si effettueranno nemmeno per coloro che versano nelle condizioni di infermità, previste dalla normativa vigente e certificate dalle competenti autorità sanitarie, che determinano l’inidoneità temporanea o permanente al lavoro”, scrive il Ministero.