Collaboratori dei dirigenti, maggioranza chiede il 50% in più di stipendio. Solo la metà ha l’esonero. Ricerca Ancodis

Al termine dell’anno scolastico 2023-2024, Ancodis ha elaborato il report dell’annuale questionario proposto ai collaboratori dei dirigenti scolastici e alle figure di sistema. Sono stati rilevati dati e informazioni che certificano la qualità e la quantità di lavoro di alto valore professionale di decine di migliaia di donne e uomini che ogni anno si rendono disponibili ad assumere incarichi aggiuntivi per il funzionamento organizzativo e didattico delle loro scuole.
“Si parla di scuola autonoma e europea – dichiara il Presidente di Ancodis Rosolino Cicero – dimenticando (forse volutamente?) che senza questo imponente quotidiano lavoro organizzativo e progettuale, senza la professionalità di migliaia di donne e uomini, senza la loro disponibilità a lavorare per la comunità scolastica assumendo incarichi aggiuntivi, ogni scuola non potrebbe corrispondere ai suoi fini istituzionali e cioè garantire il diritto allo studio ai suoi alunni e l’efficienza dei servizi alla comunità scolastica.”
Il tema del funzionamento organizzativo e didattico della scuola italiana, dell’articolazione professionale della funzione docente e della conseguente vera carriera professionale sembra ancora misconosciuto dalle forze politiche e dalle OO.SS.
“In un tempo di “riforme” nella scuola italiana – continua Cicero – come è stato fatto per gli assistenti amministrativi nella progressione all’area dei funzionari e dell’Elevata qualificazione prevista dal nuovo CCNL, non è possibile dimenticarsi di queste risorse professionali che rivendicano soltanto il diritto di piena esistenza contrattuale nel sistema scolastico italiano. In questi anni, lo Stato, il Ministero e le organizzazioni sindacali sono stati silenti se non indifferenti nei confronti del LAVORO aggiuntivo e della professionalità di oltre 100000 docenti.”
Lo sanno tutti che senza i collaboratori del ds e le figure di sistema la scuola autonoma NON può adempiere alla sua funzione istituzionale e, dunque, nell’articolazione della funzione docente occorre strutturare contrattualmente l’area delle figure di sistema o del middle management scolastico.
“Si tratta – conclude il Presidente di Ancodis – di riconoscere pari dignità al lavoro dentro e fuori gli ambienti di apprendimento; si tratta di definire un percorso di carriera che preveda per i docenti che lo vorranno la transizione in un’area intermedia e poi – se lo riterranno – a quella dirigenziale; si tratta di rompere il sistema della carriera piatta di fatto anacronistica che ha reso – per tantissimi – la funzione docente priva dei necessari stimoli professionali e poco attrattiva per le nuove generazioni che guardano al mondo del lavoro.”
La complessa scuola autonoma non può essere più formalmente affidata alla “solitudine di un numero primo“. E’ indiscutibile che il Ds si avvale della competenza e professionalità di docenti che ricevono in cambio SOLO un misero riconoscimento economico in sede di contrattazione di istituto. Ed in sua assenza – caso unico nella pubblica amministrazione – NON esiste una figura giuridicamente e contrattualmente riconosciuta alla sua sostituzione (ex vicepreside).
Il questionario è strutturato in 6 sezioni. Nella prima sezione si cerca di definire l’identità professionale.
Alla domanda “Chi sei?” scaturisce che il 79.1% è un/una docente.
Per quanto riguarda l’ordine di scuola:
- il 34.3% lavora nella scuola primaria;
- il 31.3% nella SSI°;
- il 26.9% nella SSII°;
- il 7.5% nella scuola dell’infanzia.
Con un’anzianità di servizio:
- di oltre i 25 anni per il 47%;
- tra i 20 e i 25 anni per il 22.4%;
- tra i 15 e i 20 anni per il 12.7%;
- tra i 10 e i 15 anni per il 7.5%;
- tra i 5 e i 10 anni per l’8.2%;
- e, infine, meno di 5 anni per il 2.2%.
Mentre alla domanda “Da quanti anni lavori nell’attuale scuola?”
- il 20.9% oltre i 25 anni;
- il 17.9% tra i 21 e i 25 anni;
- il 15.9% tra i 16 e i 20 anni;
- il 9% tra i 13 e i 15 anni;
- il 9.7% tra i 9 e i 12 anni;
- il 17.7% tra 5 e 8 anni;
- e, infine, il 8.9% meno di 5 anni
Dai suddetti dati si rileva un primo dato molto interessante: il 73.4% è in servizio nella sua scuola da oltre 9 anni; ciò significa che si tratta di docenti che ben conoscono la loro realtà scolastica e spesso ne sono anche la memoria storica.
In merito alla complessità della scuola nella quale si presta servizio, si rilevano i seguenti dati:
- il 67.2% lavora in un IC;
- il 14.2% in un IISS;
- l’11.9% in un Liceo;
- il 3.7% in una DD;
- l’1.7% in una SMS;
- l’1.3% in un IOc.
Con un numero dei plessi:
- per il 64.9% compreso tra 2 e 5;
- per il 20.9% compreso tra 6 e 8;
- per il 6% con un solo plesso;
- per il 4.5% compreso tra 9 e 10;
- per il 3% compreso tra 11 e 15;
- e soltanto per lo 0.7% un numero di plessi superiore a 15.
Rispetto alla popolazione scolastica:
- il 6.7% dichiara una popolazione minore di 500 alunni;
- il 9.7% una popolazione superiore ai 1500 alunni;
- il 19.4% tra i 1200 e i 1500 alunni;
- il 20.1% tra i 900 e i 1200 alunni;
- il 21.6% tra i 500 e i 700;
- il 22.5% compresa tra i 700 e i 900 alunni.
Il numero dei plessi per istituzione scolastica e il numero degli alunni certificano la complessità di gran parte delle istituzioni scolastiche che sono governate dal ds e dai suoi diretti collaboratori.
La seconda sezione è relativa “all’incarico di collaborazione e all’area di interesse”
Alla domanda “In quale – tra le seguenti figure di sistema – hai svolto (in via esclusiva o in prevalenza) la tua attività di collaborazione”
- il 59% risponde Primo collaboratore (ex vicepreside);
- il 22.4% ha svolto l’incarico di responsabile di plesso distaccato;
- il 16.4% quello di funzione strumentale;
- il 14.9% ha svolto l’incarico di secondo collaboratore;
- il 12.7% tutor ai sensi del DM 63;
- il 9.7% animatore digitale;
- il 3.7 il docente orientatore.
Percentuali variabili per le altre figure di sistema. Ovviamente è da tenere presente che un docente potrebbe avere assunto più incarichi secondo le deliberazioni della propria scuola.
Se poi si chiede “Da quanti anni sei impegnato nell’attività di collaborazione e/o di figura di sistema”
- il 10.4 soltanto da un anno;
- il 27.6 tra i 2 e i 5 anni;
- il 25.4% tra i 6 e i 9 anni;
- il 22.4% tra i 10 e i 15 anni;
- l’8.2% tra i 15 e i 20 anni;
- il 5.2% tra i 20 e i 25 anni;
- lo 0.8% oltre i 25 anni.
Si può facilmente comprendere che abbiamo a che fare con risorse professionali che hanno acquisito negli anni (oltre i 5 anni per il 62%) una sicura esperienza nel collaborare e coadiuvare nella quotidiana azione organizzativo-didattico-amministrativa il Ds e il Dsga.
Rispetto all’attività di collaborazione
- il 76.2% presta la collaborazione al Ds titolare;
- il 13.4% con Ds reggente;
- il 10.4% con il Ds titolare e reggente in altra sede.
Nel caso di servizio in una scuola in reggenza, il 41.4% dichiara di avere il ds presente due giorni a settimana, il 17.2% un giorno a settimana, il resto qualche giorno al mese o alcuni giorni l’anno.
In merito allo svolgimento dell’incarico, il 50% ha svolto l’incarico senza esonero, il 22.4% ha lavorato con l’esonero totale dall’insegnamento e il 27.6% con esonero parziale.
Nella terza sezione “Servizio reso nell’attività di collaborazione” (come da nomina del DS e Contrattazione di istituto)
Alla domanda “Di norma, per lo svolgimento del tuo incarico, in quali aspetti hai avuto delega del Ds”, si rilevano in ordine decrescente le seguenti percentuali:
- Collaborazione con gli uffici di segreteria: 82.8%
- Organizzazione quotidiana del servizio: 79.1%
- Gestione dei rapporti tra le componenti scolastiche: 76.9%
- Sostituzione docenti assenti: 67.9%
- Accoglienza del personale per presa di servizio: 67.2%
- Gestione dei conflitti: 64.2%
- Rapporto con gli enti locali: 57.5%
- Redazione e/o monitoraggio di progetti: 53%
- Partecipazione a tavoli di coordinamento e reti: 46.3%
- Attività di tutor dei docenti: 25.4%
- Attività di tutor alunni: 20.1%
E’ stato, inoltre, chiesto “Durante l’anno scolastico di cosa ti sei occupata/o costantemente?” con le seguenti risposte:
- Preparare proposte di circolari, regolamenti, report e documenti: 82.1%
- Pianificare, organizzare e sorvegliare sul corretto utilizzo degli spazi scolastici: 79.9%
- Affrontare con alunni e genitori questioni legate alla disciplina/frequenza: 73.1%
- Sorvegliare l’applicazione dei regolamenti e delle procedure organizzative dell’istituto, incluse questioni relative a sicurezza, trasparenza e anticorruzione, ecc: 70.1%
- Coordinare le attività extradidattiche relative al PTOF: 57.5%
- Fare fronte alle emergenze e ad altri eventi non pianificati, inclusa la DDI: 48.5%
- Coordinare le attività extradidattiche relative alle referenze di sistema: 47.8%
- Coordinare le attività extradidattiche connesse ai fondi PON: 47%
- Coordinare le attività relative alla continuità e orientamento: 40.3%
- Gestire problematiche relative all’inclusione, anche nella DDI: 27.6%
Per questo imponente lavoro necessario a garantire il funzionamento organizzativo e didattico, rileviamo che il 57.3% ha rilevato un incremento del proprio lavoro, il 39.6% una sostanziale stabilità rispetto al precedente a.s. e, infine, il 3.1% una riduzione.
In relazione al servizio aggiuntivo e tenuto conto delle mansioni delegate, il riconoscimento economico annuo (lordo stato) definito in sede di contrattazione di istituto è così dichiarato:
- il 31.3% tra 1000 e 2000 Euro;
- il 29.8 meno di 1000 euro;
- il 20.1% dichiara di aver ricevuto un riconoscimento compreso tra 2000 e 3000 Euro;
- il 13.4% tra 3000 e 4000 euro;
- il 5.2% dichiara oltre i 4000 Euro.
Mentre se si chiede “Il compenso assegnato lo ritieni congruo rispetto ai carichi di lavoro e alle deleghe/responsabilità collegate all’incarico”
- è per nulla o poco congruo per il 90.3%;
- per il 9.7% abbastanza o molto congruo.
Alla domanda “Quale sarebbe, a tuo giudizio, un compenso congruo con gli attuali carichi di lavoro e deleghe/responsabilità” si rilevano le seguenti risposte:
- 50% in più: 39.6%
- 100% in più: 20.1%
- 25% in più: 17.9%
- 75% in più: 11.2%
- 10% in più: 11.2%
Nella quarta sezione relativa alle “motivazioni professionali”
Alla domanda “perché hai accettato l’incarico?”
- 78.4% per contribuire al buon funzionamento dell’organizzazione scolastica;
- 67.9% per contribuire a sviluppare la comunità scolastica;
- 56% per contribuire a migliorare l’offerta formativa della scuola;
- 50% per contribuire a migliorare la qualità delle relazioni;
- 39.6% per l’opportunità di migliorare le mie competenze organizzative;
- 38.8% per l’interesse specifico sul tipo di incarico;
- 45.8% per fare emergere la mia professionalità oltre l’aspetto didattico;
- 35.1% per i buoni rapporti con il DS;
- 32.1% per la voglia di impegnarmi in qualcosa di nuovo;
- 23.1% perché ho conseguito titoli specifici;
- 20.1% per l’opportunità di preparami meglio per il concorso a DS;
- 20.1% per mancanza di disponibilità di altri docenti;
- 13.4% per la possibilità di guadagnare una retribuzione aggiuntiva.
Nella quinta sezione “Valutazione professionale”
- il 47% dichiara di essere favorevole ad essere valutato insieme al proprio Ds;
- il 36.6% in modo autonomo;
- soltanto il 16.4% dichiara la sua contrarietà alla valutazione.
In merito alla “valorizzazione professionale”, alla domanda “Per il riconoscimento del tuo servizio cosa proponi”, si rilevano le seguenti proposte:
- avere riconosciuto il servizio in una carriera diversificata per l’76.9%;
- avere riconosciuto il servizio quale prerequisito di accesso al concorso per DS per il 54.5%;
- avere riconosciuto il servizio per la graduatoria di istituto per il 38.8%;
- avere riconosciuto il servizio nelle procedure di mobilità annuale per il 26.9%.
Nella sesta sezione relativa “all’Attività formativa”
Si rilevano le seguenti azioni formative seguite nel corso dell’anno scolastico:
- Normativa Sicurezza e prevenzione: 52.2%
- Nuove tecnologie nel contesto lavorativo: 47%
- Elaborazione del piano di miglioramento della scuola: 32.1%
- Normativa Privacy: 29.9%
- Gestione dei conflitti: 27.6%
- Gestione del personale: 25.4%
- Gestione delle risorse economiche, finanziarie, materiali: 23.9%
- La valutazione nel sistema scolastico italiano: 23.1%