Colazione a scuola: il progetto che combatte la fame in classe e migliora l’apprendimento

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Contrastare la povertà alimentare tra i più piccoli e promuovere sane abitudini a tavola: sono questi gli obiettivi del Breakfast Club, progetto nato nel 2016 dalla collaborazione tra Croce Rossa Italiana e Kellanova.

L’iniziativa porta ogni mattina una colazione equilibrata nelle scuole primarie, rivolgendosi in particolare ai bambini delle fasce più vulnerabili. Attualmente sono coinvolti 17 istituti in tutta Italia, con numeri in costante crescita: nell’anno scolastico in corso verranno distribuite 130.000 colazioni a circa 3.000 studenti, grazie all’apertura di cinque nuovi club ad Andria, Gioia Tauro, La Spezia, Milano e Monopoli.

Dal debutto, il progetto ha già servito 468.000 pasti e raggiunto 8.600 bambini. Secondo una ricerca condotta da Kellanova e SPARK, il Breakfast Club ha effetti positivi sulla frequenza scolastica (87% dei casi), sulle relazioni tra compagni (89%) e sulla consapevolezza alimentare (80% dei genitori).

Colazione e apprendimento: un legame fondamentale

I dati raccolti nelle scuole raccontano una realtà preoccupante: il 52% degli insegnanti segnala che almeno un bambino a settimana arriva in classe senza aver fatto colazione, con ripercussioni su concentrazione, apprendimento ed energia. Non a caso, un docente su quattro ammette di portare personalmente cibo in aula.

Il Breakfast Club si rivela una risposta efficace: secondo un sondaggio della Croce Rossa, il 78% dei maestri nota un miglioramento nella concentrazione degli alunni e l’85% osserva progressi negli obiettivi didattici e nell’educazione alimentare. Studi dell’Istituto Superiore di Sanità e dell’OMS confermano che saltare la colazione compromette attenzione, tempi di reazione e resistenza allo stress cognitivo. Inoltre, chi fa regolarmente colazione ottiene risultati migliori in matematica e lettura.

In Italia, programmi come “Frutta nelle scuole” e “Latte nelle scuole” puntano a colmare le carenze nutrizionali, ma spesso si concentrano sulla merenda o sul pranzo, lasciando scoperto il momento cruciale del pasto pre-scolastico, che il Breakfast Club si propone di garantire.

Povertà minorile e ruolo della scuola

L’Italia si trova ad affrontare una delle più alte percentuali di povertà minorile in Europa: secondo i dati ISTAT 2024, sono 1,4 milioni i minori in povertà assoluta, pari al 14,2% del totale, con punte del 20% al Sud e nelle periferie. La povertà alimentare è solo la punta dell’iceberg, spesso accompagnata da mancanza di libri, difficoltà a partecipare alle gite scolastiche e isolamento sociale.

L’aumento dei prezzi alimentari (+12% dal 2021 secondo Coldiretti) e la crisi economica post-pandemica hanno aggravato la situazione: molte famiglie destinano oltre la metà del budget mensile al cibo, ma sono costrette a scegliere prodotti meno nutrienti. In questo contesto, il ruolo degli insegnanti diventa cruciale anche nell’individuare casi di malnutrizione: secondo Save the Children, il 45% dei docenti ha avuto alunni che mostravano segni di fame, ma solo il 30% sapeva come attivare i servizi sociali.

A differenza di Francia e Germania, dove la refezione scolastica universale garantisce almeno un pasto completo al giorno a tutti gli studenti, in Italia l’accesso resta legato al reddito e frammentato tra Comuni. Anche i fondi del PNRR per le mense scolastiche faticano a raggiungere in modo omogeneo tutte le realtà.

Il Breakfast Club, con la sua azione mirata, rappresenta così un esempio concreto di come la scuola possa essere presidio di inclusione e uguaglianza.

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