Coda – pettine. I 2250 membri del Gruppo “No congelamento graduatorie” non si riconoscono nella lettera Cisl a Napolitano

Di Lalla
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red – Dal gruppo Facebook "NO congelamento, SI’ trasferimenti, NO tagli" riceviamo una risposta alla lettera inviata dalla Cisl al Presidente della Repubblica in merito al contenzioso coda – pettine nelle graduatorie ad esaurimento. Alla vigilia della pubblicazione delle graduatorie ad esaurimento non si placa la vicenda che ha tenuto banco negli ultimi anni. D’altronde, le immissioni in ruolo, su cui si era riposta fiducia, non sono ancora state definite.

red – Dal gruppo Facebook "NO congelamento, SI’ trasferimenti, NO tagli" riceviamo una risposta alla lettera inviata dalla Cisl al Presidente della Repubblica in merito al contenzioso coda – pettine nelle graduatorie ad esaurimento. Alla vigilia della pubblicazione delle graduatorie ad esaurimento non si placa la vicenda che ha tenuto banco negli ultimi anni. D’altronde, le immissioni in ruolo, su cui si era riposta fiducia, non sono ancora state definite.

"Apprendiamo che in data 28 giugno 2011, codesta organizzazione sindacale ha formalmente chiesto al Presidente della Repubblica il suo intervento in relazione al contenzioso generato dal DM 42/09 e che ancora non ha trovato adeguata soluzione a livello giuridico e amministrativo.

In tale missiva si evidenzia la preoccupazione legata a questa vicenda con, in testa, i rischi connessi all’avvio del prossimo anno scolastico.

Leggendola, non si possono non muovere rilievi di un certo tipo.

Nella fattispecie, il contenzioso legato al DM 42/09 è da addebitare alle scelte scriteriate dell’amministrazione e al placito benestare delle OO.SS. confederali, le quali hanno salutato in modo entusiasta un provvedimento apparso immediatamente discriminatorio e anticostituzionale anche ai non addetti ai lavori.

In particolare, codesta organizzazione sindacale ha sottolineato più volte, in diversi comunicati, come certe “scelte di vita fatte nel 2007” andassero tutelate, senza MAI porsi il problema rispetto a chi quella scelta l’avesse fatta su un piano triennale di 150.000 assunzioni poi diventati tagli.

Appare inoltre incomprensibile anche il sostegno dato da codesta organizzazione sindacale all’emendamento, poi espunto, volto a congelare le graduatorie ad esaurimento del biennio 2009/11.

Ci si chiede pertanto di quale personale della scuola la cisl si definisca “rappresentativa” perché gli oltre 2250 membri del gruppo “NO congelamento, SI’ trasferimenti, NO tagli” non si riconoscono in una politica anticostituzionale e lesiva di diritti riconosciuti non da uno, ma da ben tre gradi di giudizio e da un’interpretazione della 296/06 già bollata come errata dal TAR del Lazio che, con sentenza n. 10809/2008, ha confermato che « la riconfigurazione delle graduatorie provinciali, da permanenti a esaurimento stabilita dalla legge 296/06, non implica l’immobilità e/o la cristallizzazione di queste ultime nel senso inteso dall’amministrazione scolastica […] non sono dunque ipotizzabili preclusioni di mobilità, anche territoriale, nell’ambito delle distinte graduatorie».

Siamo oltremodo stupiti dal fatto che la cislscuola impieghi un così grande carico di energie ed attenzioni alla questione “coda-pettine”, (tanto da richiedere l’intervento del Capo dello Stato) e taccia, con un silenzio che fa tanto rumore, di fronte allo scempio che si profila nei prossimi giorni.

Nella manovra che l’esecutivo si appresta a varare, infatti, si rinvengono elementi forieri di ulteriore instabilità nel già martoriato mondo dell’istruzione pubblica:

Ø Il blocco degli organici;
Ø L’accorpamento di istituzioni scolastiche;
Ø Le riduzioni sul sostegno;
Ø Il blocco degli stipendi;

A ciò vanno aggiunti i 150.000 tagli previsti dalla legge 133/08, la riduzione dei fondi della legge 440/97, il minore stanziamento per le spese correnti e la gestione delle supplenze brevi che ha messo in ginocchio tantissime istituzioni scolastiche.

A tutto ciò, la cislscuola risponde con il silenzio. Un silenzio che non fa onore a un’organizzazione che si definisce “rappresentativa del personale della scuola”. Un silenzio che lascia, ancora una volta, i lavoratori SOLI di fronte alla dequalificazione umana e professionale della propria figura e lascia intravedere un ripensamento del ruolo delle organizzazioni sindacali, sempre più legate alle politiche di tesseramento e sempre più distanti dalle reali esigenze dei lavoratori."

La lettera Cisl al Presidente della Repubblica

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