Clima che cambia, scuola che si adatta. Basta aule bollenti: la scuola al Sud deve iniziare più tardi. Proposta del SIMA

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I cambiamenti climatici, con le loro ondate di calore sempre più frequenti e intense, impongono una riflessione sul calendario scolastico, soprattutto al Sud Italia.

È quanto sostiene la Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima), evidenziando i rischi per la salute di studenti e personale scolastico dovuti alle alte temperature che si protraggono ben oltre l’inizio tradizionale dell’anno scolastico.

Malori e disagio nelle aule roventi

“Lo scorso settembre abbiamo assistito a malori e mancamenti tra gli studenti, soprattutto al Sud, a causa del caldo eccessivo nelle aule”, spiega Alessandro Miani, presidente Sima. Le temperature elevate, che possono raggiungere i 36°C fino ad ottobre, rendono l’ambiente scolastico poco salubre, con ripercussioni sul benessere psico-fisico degli alunni.

Aule sovraffollate e scarsamente ventilate: un problema per la salute

La Sima sottolinea anche la criticità della qualità dell’aria nelle scuole italiane, spesso sovraffollate, surriscaldate e scarsamente ventilate. L’accumulo di anidride carbonica (CO2) e la presenza di polveri sottili (Pm2,5 e Pm10) superano i limiti di sicurezza indicati dall’Oms, esponendo gli studenti a potenziali rischi per la salute.

La proposta: calendario scolastico flessibile e inizio posticipato al Sud

Per affrontare questa situazione, la Sima propone di:

  • Differenziare l’avvio dell’anno scolastico tra Nord e Sud, con un possibile posticipo di 2-3 settimane per le regioni meridionali.
  • Aumentare l’autonomia degli uffici scolastici regionali nella definizione del calendario scolastico, per adattarlo alle specifiche condizioni climatiche.
  • Garantire il benessere in aula, con particolare attenzione al microclima e alla qualità dell’aria indoor, come indicato negli “Indirizzi di Policy Integrate per la Scuola che Promuove Salute” del 2020.

Benefici per la salute e per l’economia

Per il Sima, posticipare l’inizio delle lezioni al Sud avrebbe un duplice vantaggio: tutelare la salute di studenti e personale scolastico e sostenere l’economia del turismo di fine stagione nelle regioni meridionali.

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