Classi vandalizzate durante le occupazioni. La scuola costretta a pagare i danni con i fondi dell’istituto che vengono sottratti alla didattica

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Le occupazioni scolastiche hanno lasciato un bilancio preoccupante. Lo scorso anno, a Firenze, cinque scuole hanno subito danni per un totale di 20mila euro, mentre quest’anno, due istituti hanno registrato danni tra i 20 e i 25mila euro. La cifra potrebbe aumentare nel caso sia necessario sostituire le porte tagliafuoco.

A La Nazione, la preside del liceo Alberti-Dante ha evidenziato la gravità della situazione, sottolineando che i fondi destinati alla didattica sono stati dirottati per riparare i danni, tra cui la rete internet e la sostituzione di pc scomparse.

L’escalation della protesta ha causato danni significativi, tra cui macchinette rotte, sedie distrutte e gravi atti di vandalismo. Massimo Fratini, consigliere della Città Metropolitana delegato alla scuola, ha espresso il suo dispiacere, rimarcando come i danni sottraggano fondi preziosi alla didattica, penalizzando gli studenti.

Il consiglio d’istituto si trova di fronte a diverse opzioni: richiedere un contributo alle famiglie, perseguire i responsabili (con il rischio di macchiare la loro fedina penale), o utilizzare i fondi dell’istituto, che provengono dalla Città Metropolitana. Fratini sottolinea l’importanza dell’educazione alla responsabilità, ricordando gli ingenti investimenti per la ristrutturazione delle scuole, come nel caso del Capponi.

I docenti hanno inviato una lettera agli occupanti, chiedendo loro di assumersi la responsabilità economica dei danni. Il sindaco Nardella ha espresso una forte condanna delle occupazioni, sottolineando l’assurdità di causare danni così elevati e promettendo conseguenze per i responsabili.

L’attuale situazione a Firenze solleva questioni cruciali sulla responsabilità degli studenti e sull’impatto di tali azioni sul sistema educativo. La comunità scolastica è chiamata a riflettere su come indirizzare queste sfide, assicurando al tempo stesso che l’educazione e il benessere degli studenti rimangano la priorità.

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