Classi speciali, Galli della Loggia: “Ho sbagliato, il tema dell’inclusione è complesso. Insegnanti di sostegno spesso incompetenti”

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In un nuovo articolo sul Corriere della Sera, lo storico ed editorialista Ernesto Galli della Loggia ha rivisitato la sua posizione sul principio d’inclusione nella scuola, ammettendo errori di comunicazione e chiarificando la sua visione.

Galli della Loggia ha evidenziato che la sua intenzione non era di promuovere l’esclusione, bensì di criticare la retorica che spesso avvolge il principio d’inclusione. Lo storico ha sottolineato la presenza di allievi con Bes, inclusi studenti con disabilità e studenti stranieri non italofoni. Tale inclusione prevede la presenza di un insegnante di sostegno per un massimo di 18 ore settimanali, ma solleva interrogativi sulla loro effettiva preparazione e sull’impatto educativo.

Il docente universitario ha messo in luce criticità nel sistema di supporto: molti insegnanti di sostegno cercano di trasferirsi a ruoli ordinari, causando un continuo avvicendamento e ponendo dubbi sulla loro dedizione e preparazione specifica. Galli della Loggia ha rilevato anche la crescita numerica degli insegnanti di sostegno, arrivando a 160.000 su 800.000 insegnanti totali, e ha interrogato l’efficacia di questa distribuzione.

Un altro punto sollevato riguarda l’orario scolastico: con le scuole elementari e medie che operano per 24-40 ore settimanali, ci sono ore in cui gli studenti BES rimangono senza un insegnante di sostegno. Ciò solleva domande sulla vera efficacia dell’inclusione, se si limita alla sola presenza fisica degli studenti.

L’editorialista pone poi un quesito fondamentale: l’inclusione così praticata rientra nei compiti educativi propri della scuola? E in che misura influisce sulla preparazione degli studenti e sulla loro capacità di confrontarsi con la diversità e la tolleranza?

Un punto chiave toccato da Galli della Loggia è l’inserimento dei bambini stranieri nelle classi italiane. Lo storico propone un corso intensivo d’italiano prima dell’ingresso in classe, sottolineando le sfide poste dall’attuale sistema e interrogandosi sulla sua efficacia.

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