Classi differenziate per alunni con disabilità, scoppia la polemica dopo le parole di Vannacci. Politica, associazioni e sindacati in rivolta. Valditara: “Dalla Lega politiche concrete a favore dell’inclusione”

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La proposta del generale Vannacci, candidato con la Lega alle prossime elezioni europee, di introdurre classi con ‘caratteristiche separate’ per alunni disabili ha scatenato un polverone di polemiche.

A commentare negativamente la proposta del generale, spiegata durante un’intervista a La Stampa, le forze politiche e le organizzazioni sindacali. E in molti invocano l’intervento dei Ministri Valditara e Locatelli.

Il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara è poi intervenuto nel pomeriggio del 27 aprile: “Oltre 13.000 docenti di sostegno assunti a settembre scorso e altre significative assunzioni in programma per i prossimi anni. Una parte importante delle risorse Pnrr per l’edilizia destinate alla riqualificazione delle scuole per l’abbattimento delle barriere architettoniche“, commenta Valditara.

L’obbligo per i docenti di sostegno assunti in ruolo di rimanere per tre anni sulla cattedra. La possibilità per le famiglie di chiedere che anche i docenti precari di sostegno rimangano per tre anni a seguire lo studente con disabilità per garantire la continuità sul sostegno“, prosegue il numero uno del dicastero di Viale Trastevere.

E ancora: “25 milioni di euro per l’utilizzo della intelligenza artificiale a supporto degli studenti con disabilità. 70 milioni di euro destinati alle scuole paritarie finalizzati al trasporto degli alunni con disabilità. Altre importanti misure allo studio per favorire l’inclusione degli studenti con disabilità“.

“Per i bambini e i ragazzi con disabilità é assolutamente importante stare in classe con tutti gli altri compagni. La piena inclusione di alunni con disabilità è l’obiettivo imprescindibile che la scuola italiana persegue attraverso un’intensa e articolata progettualità, la personalizzazione della didattica e lo stare insieme”. Lo ha dichiarato all’ANSA, al margine della conferenza programmatica di Fratelli d’Italia, Paola Frassinetti, sottosegretario all’Istruzione ed al Merito con delega alla disabilità. “Il ministero dell’Istruzione e del Merito – ha aggiunto Frassinetti – lavora quotidianamente con le associazioni e le famiglie per cercare di superare ogni ostacolo e per garantire una scuola sempre più inclusiva. Intendiamo continuare in questa direzione, partendo dal presupposto che ogni studente ed ogni studentessa sia una risorsa”.

Classi speciali per ragazze e ragazzi con disabilità. Il piano delirante e razzista di Vannacci. Vergogna. I ministri Valditara e Locatelli non hanno nulla da dire sul candidato del loro partito?”, scrive su X Anna Ascani, deputata Pd e vicepresidente della Camera.

Sempre fronte PD, arriva un commento anche da parte di Stefano Bonaccini, presidente dell’Emilia-Romagna e del Pd, che dice in modo lapidario: “è un dovere stare dalla parte opposta. Che vergogna“.

Per gli esponenti del M5s in commissione cultura, si tratta di parole “deliranti, pericolosissime o offensive per migliaia di famiglie. Il candidato leghista propaganda una ghettizzazione disumana dei bambini, in contrasto con i valori più profondi della nostra costituzione e con la convenzione delle nazioni unite sui diritti delle persone con disabilità, che impegna a una partecipazione paritaria delle persone con disabilità nella società, scuola ovviamente compresa”.

Cosa ne pensano i ministri leghisti alla disabilità e all’istruzione Alessandra Locatelli e Giuseppe Valditara? Difenderanno la scuola pubblica italiana e gli studenti disabili dai deliri di Vannacci o avalleranno con il loro silenzio un’idea che riporta agli anni più bui e terribili del secolo scorso?”, aggiungono i deputati pentastellati.

Vannacci con le sue dichiarazioni prende letteralmente a calci ogni principio pedagogico confondendo l’educazione con la competizione, portando indietro di mezzo secolo l’orologio della storia. Invocando il ritorno alle classi differenziate, propone una scuola che aveva emarginato la partecipazione degli studenti con disabilità, collocandoli in spazi separati dalle classi definite ‘normali’. La presenza in una classe di una studentessa o di uno studente con disabilità non è soltanto l’applicazione di un diritto costituzionale, ma è una grande opportunità di crescita per tutti, una rara occasione per apprendere proprio dalle situazioni di difficoltà”, così in una nota Maurizio Sibilio, Professore ordinario di didattica e pedagogia speciale, candidato alle europee per il M5S.

Nelle incredibili parole del generale Vannacci sulle classi separate per i bambini disabili riecheggiano concetti in voga durante un periodo storico chiamato nazismo“, dice Raffaella Paita, senatrice e coordinatrice nazionale di Italia viva. “Con la sua agghiacciante uscita – aggiunge – Vannacci ha varcato una linea che non deve mai essere superata. Chiediamo alla ministra della Disabilità Locatelli di prendere subito le distanze da un simile orrore”.

Il partito che esprime la ministra per la Disabilità è lo stesso che alle Europee candida il generale Vannacci che oggi propone le classi speciali per le ragazze e i ragazzi con disabilità. La ministra Locatelli prenda le distanze da una simile assurdità“, chiede invece Davide Faraone, capogruppo di Italia viva alla Camera, a proposito dell’intervista.

Dure le parole anche da Elisabetta Piccolotti dell’Alleanza Verdi Sinistra: “La Ministra per le disabilità Locatelli farebbe bene a chiedere scusa ed annullare innanzitutto il suo tour elettorale previsto in Umbria per lunedì e martedì prossimi. È davvero una vergogna infatti che la ministra giri quella regione incontrando le associazioni che si occupano di cura, inclusione e vita autonoma delle persone con disabilità proprio nelle ore in cui la Lega, cioè il suo partito, depositerà liste elettorali tra i cui candidati è stato annunciato quel generale Vannacci che ha nel suo programma le classi speciali per alunni con disabilità“.

Spero che siano in tanti e tante a non presenziare più a questi incontri – prosegue la parlamentare rossoverde della commissione cultura di Montecitorio – dopo l’intervista del generale: le sue posizioni infatti sono incompatibili con la storia e la visione delle associazioni, delle cooperative e dei servizi sociali dell’Umbria e ci tutte quelle realtà che nel nostro Paese che hanno sempre lavorato per l’inclusione scolastica, punto di civiltà e di vanto della scuola italiana, e più in generale per l’inclusione sociale”.

Indietro non si può tornare. La Lega a questo punto ha solo due strade: o espellere Vannacci dalle liste o lasciare il dicastero per le disabilità. Anche la Presidente Meloni è chiamata in causa infatti: lascia che un partito con queste posizioni possa avere quel ministero? Sarà considerata complice“, conclude Piccolotti.

Proteste anche dalle associazioni di categoria, a cominciare da Marco Espa, presidente ABC Italia (Associazione Bambini Cerebrolesi): “Eccolo qua il povero generale! Cerca di attrarre tutti coloro che dicono – di nascosto – ‘eh, però, dai, ha ragione’. Lo sfidiamo a competere con i nostri figli gravemente disabili, che frequentano e hanno frequentato la scuola pubblica, con quelli considerati disabili mentali che si sono laureati anche a pieni voti, o con il nostro mentore Claudio Imprudente Laurea honoris causa all’Università di Bologna o con migliaia di altri che pur tra mille difficoltà, sono orgogliosamente dentro un percorso inclusivo pubblico, fuori da ogni separazione e ghettizzazione, come piacerebbe al generale, la cui vita a quanto pare è stata comoda, accomodante e per nulla selettiva, come lui propugna per giustificare la ghettizzazione delle persone con disabilità“.

Poverino generale”, continua Espa –  “la nostra vita di tutti i giorni, di persone con disabilità, di madri e padri è talmente selettiva che la sua accademia militare dev’essere stata una passeggiata allegra e spensierata, si capisce dalla qualità di quello che dice. Ps: complimenti a chi lo ha candidato“. conclude.

Anche dal fronte sindacale non si sono fatte attendere le risposte. A cominciare Ivana Barbacci, segretaria generale Cisl Scuola: “Il Generale Vannacci ha un’idea di scuola e di società che è esattamente all’opposto della nostra, ma non è questo ciò che importa: importa che nega ciò che di più buono la scuola e la società hanno fatto da decenni, cercando di dare concreta e coerente attuazione ai principi della nostra Costituzione”, scrive la sindacalista su X.

“Non è certo con questi personaggi che l’Italia potrà aspirare a un ruolo da protagonista in Europa“, aggiunge.

Il generale Vannacci nella sua intervista dice che ha giurato sulla Costituzione: i casi sono due o non era la Costituzione della Repubblica Italiana o in alternativa Vannacci non ha compreso o non conosce esattamente cosa dice la Costituzione italiana. Infatti la ghettizzazione dei disabili, di chi non ha la pelle bianca, le classi formate sulla base delle caratteristiche individuali, l’esaltazione dello statista Mussolini etc… sono semplicemente affermazioni in antitesi con la Costituzione repubblicana e antifascista“. E’ quanto dichiara all’ANSA, Gianna Fracassi, segretario generale Flc Cgil.

Una scuola che funziona e che non può essere smantellata da chi non la conosce. Da tempo il sistema italiano ha fatto la scelta dell’integrazione scolastica. Una scelta che negli anni è risultata vincente ma che piuttosto richiede più considerazione e attenzione. Il modello italiano di inclusione è un esempio per gli altri paesi, che si recano in Italia per studiarlo“.

Lo afferma all’ANSA, Giuseppe d’Aprile, segretario Uil Scuola.

In Europa, paesi come Germania, Danimarca, Francia e Inghilterra, esistono ancora le classi differenziali. In Italia questo non succede da circa 50 anni – aggiunge -. L’istruzione è un diritto costituzionale, esigibile grazie al nostro personale che non solo fa accoglienza, ma vera e propria integrazione ponendo le basi per una società tollerante e solidale, indipendentemente dal colore della pelle. È necessario che parli di scuola chi davvero la conosce per far in modo di migliorarla e non di ghettizzarla“.

Le esperienze maturate dalle scuole in decenni di attività finalizzate all’inclusione , frutto tra l’altro di storiche conquiste politiche e sindacali, rappresentano la migliore soluzione per gli ambienti di apprendimento in cui sono inseriti alunni in condizioni di disabilità. L’ inserimento degli alunni con bisogni educativi speciali nelle nostre classi deve essere sempre garantito, anche perché è ormai uno strumento indispensabile per una crescita armonica
della personalità“. Così Elvira Serafini, segretario generale Snals Confsal.

Riteniamo quindi inopportune e inaccettabili le dichiarazioni di quanti, come il generale Vannacci, lontano dai problemi e dalle esigenze della nostra comunità scolastica, immaginano soluzioni fuori dal nostro tempo storico e dal perimetro della nostra costituzione che producono solo ulteriori divisioni“, conclude.

Sulla questione entra in campo anche la Chiesa. “Pur nel rispetto di ogni opinione e di ogni scelta politica qui è in gioco una visione culturale della vita. Queste affermazioni ci riportano ai periodi più bui della nostra storia”, dice il vescovo di Cassano, monsignor Francesco Savino, vicepresidente della Cei, commentando l’intervista rilasciata alla Stampa da Roberto Vannacci.

Mi permetto di dire, con Papa Francesco, che l’inclusione è segno di civiltà. Le classi separate riproducono i ghetti. La separazione in classi diverse per i fratelli disabili significa che sono da emarginare o guardare con sospetto. E invece loro hanno tante abilità che noi non abbiamo“, aggiunge.

Vannacci propone classi con ‘caratteristiche separate’ per alunni con disabilità: “Come far correre questi studenti insieme a chi fa il record dei cento metri?”

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