Classe di concorso A23: Lingua italiana per discenti di lingua straniera. Perché è così importante?

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L’Università eCampus sa quanto gli insegnanti d’italiano per discenti stranieri rivestano un ruolo cruciale nella scuola. Essi contribuiscono non solo all’apprendimento della lingua, ma anche all‘integrazione socioculturale degli studenti. Il loro operato va oltre l’insegnamento grammaticale o lessicale, poiché offrono supporto emotivo e sociale, facilitando la comunicazione e la comprensione tra culture diverse. Inoltre, gli insegnanti d’italiano L2 forniscono strumenti per affrontare le sfide quotidiane, promuovendo una maggiore sicurezza negli studenti nell’esprimersi in italiano. In un contesto scolastico sempre più multiculturale, la loro presenza è fondamentale per favorire un ambiente di apprendimento inclusivo e stimolante, nel quale ogni alunno possa sentirsi valorizzato e rispettato. Per questo motivo eCampus ha attivato il Master L’insegnamento dell’italiano agli stranieri L2.

In linguistica acquisizionale, l’etichetta “L2” è utilizzata come iperonimo per indicare la lingua non materna appresa spontaneamente o in maniera guidata nel paese in cui è parlata (Giacalone Ramat, 1993; 2003). Questa si contrappone alle etichette “L1” ed “LM” (lingua prima e lingua materna) che, in acquisizione linguistica, si riferiscono alla prima lingua a cui una persona è esposta anche prima della nascita (Beccaria, 2004).

La letteratura di riferimento aggiunge ulteriori etichette per definire i vari contesti e profili d’apprendenti. Per esempio, “LS” (lingua straniera), in linguistica acquisizionale, è utilizzato per indicare la lingua non materna appresa nel proprio paese, in cui non è parlata (Balboni, 2008). Un’ulteriore etichetta è “LE”, lingua etnica, che si riferisce alla lingua appresa e impiegata nell’ambito familiare e in una comunità di oriundi (Balboni 2002).

Il docente di italiano L2 è un linguista esperto in dinamiche d’insegnamento e apprendimento in generale, un esperto in glottodidattica e un mediatore culturale. Per quanto riguarda lo studente, invece, i profili possono essere vari. In termini generali, questi discenti sono soggetti a un continuo adattamento nei confronti della società, della lingua e della cultura del paese ospitante e delle dinamiche scolastiche. Inoltre, si trovano in una fase di continua negoziazione per la costruzione della propria identità.

Per l’importanza che contraddistingue questa categoria di docenti, il Ministero ha articolato i requisiti d’accesso alla classe di concorso A23 in due sezioni. La prima riguarda il conseguimento di uno dei titoli di specializzazione italiano L2 individuati con il DM 92/16 e successive modifiche e integrazioni; la seconda verte su materie specifiche, in base alla laurea conseguita.

Nello specifico:

Per i titoli Nuovo Ordinamento (SSD)   Per i titoli Vecchio Ordinamento (materie)
L-LIN/01   Lingua italiana
L-LIN/02   Letteratura italiana
L-FIL-LET/1   Linguistica generale
L- FIL-LET/10   Lingua latina o Letteratura latina
L-FIL-LET/04   Storia
M-GGR/01   Geografia
L-ANT/02 o 03, M-STO/01 o 02 o 04   Glottologia
    Glottodidattica
    Didattica della lingua italiana

Le discipline richieste, che si tratti di vecchio o di nuovo ordinamento, mirano a formare il docente di italiano L2 non solo dal punto di vista contenutistico in ambito storico, linguistico (sincronico e diacronico), culturale e letterario, ma anche in quelle dinamiche glottodidattiche e acquisizionali.

Per ricevere maggiori informazioni sul master L’insegnamento dell’italiano agli stranieri L2 dell’Università eCampus clicca qui

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