Cittadinanza, Carlo Calenda presenta l’emendamento sullo Ius Scholae: “Basta rumore. Vediamo chi ci sta”

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In un post su X, Calenda ha condiviso il testo dell’emendamento, sottolineando l’importanza di dare voce ai ragazzi che desiderano diventare cittadini italiani e che frequentano le scuole nel nostro paese. “Basta rumore. Vediamo chi ci sta”, ha dichiarato, esprimendo la speranza che il tema venga affrontato senza pregiudizi.

L’emendamento, che modifica l’articolo 4 della legge 5 febbraio 1992, n. 91, introduce disposizioni specifiche per i minori stranieri nati in Italia. In particolare, si prevede che i ragazzi che abbiano frequentato regolarmente la scuola primaria e secondaria per almeno dieci anni possano acquisire la cittadinanza italiana, a condizione di aver completato il primo ciclo d’istruzione e di aver assolto l’obbligo scolastico.

Calenda ha evidenziato come questo passo sia fondamentale per garantire un futuro migliore ai giovani che crescono nel nostro paese, promuovendo l’inclusione e il riconoscimento dei diritti di chi vive e studia in Italia. L’invito è quindi rivolto a tutte le forze politiche affinché si uniscano in un dibattito costruttivo su un tema di grande rilevanza sociale.

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