Ciracì (MiSoS): “L’inclusione degli studenti con spettro autistico richiede formazione di qualità e la tanto agognata continuità didattica”

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La giornata di oggi rivolta alla sensibilizzazione, promozione e consapevolezza sulle problematiche legate ai disturbi dello spettro autistico non si può e non si deve fermare solo agli slogan, proclami o illuminare  monumenti di blu, ma sarebbe invece quanto mai urgente e necessario agire concretamente  dovrebbe invece rappresentare l’occasione, per le Istituzioni Statali di agire concretamente su cosa occorra fare”. 

Lo dice Ernesto Ciracì, presidente nazionale MiSoS, in occasione della giornata nazionale sull’autismo.
Infatti  – prosegue – nonostante il nostro sistema di Istruzione può vantare una legislazione tra le più avanzate al mondo in materia di inclusione scolastica. Le  problematiche a cui si chiede un impegno maggiore da parete del Ministero dell’istruzione e Governo per gli  alunni con autismo riguardano la   mancanza formazione di qualità rivolta a tutti i docenti  e  garantire l’agognata continuità  didattica. A fronte di un considerevole aumento degli alunni con disabilità pari a 300 mila,  Il Ministero della Sanità  riporta che in Italia, si stima che 1 bambino su 77 di età compresa tra i 7 e i 9 anni ha avuto diagnosi di disturbo dello spettro autistico, in particolare  bambini sono colpiti 4,4 volte in più rispetto alle bambine“.

Considerando che gli alunni con autismo trascorrono la maggior parte della loro giornata nell’ambiente scolastico, è fondamentale che la scuola comprenda l’importanza di garantire il supporto a questi alunni per favorire interamente l’adattamento, il benessere e l’inclusione reale“, continua Ciracì.

Un tasto dolente riguarda la mancata formazione dei docenti supplenti non specializzati sul sostegno che nonostante l’impegno nell’accompagnare gli alunni nel loro percorso educativo-didattico, hanno carenze nella conoscenza delle strategie comportamentali  da adottare, sul come strutturare l’ambiente e le attività, sul  come facilitare l’inclusione mettendo in atto interventi con il gruppo dei pari e la classe“, spiega l’esperto di inclusione scolastica.

A ciò si aggiunge la mancata continuità didattica, presupposto imprescindibile con la formazione, per garantire  un’adeguata crescita formativa. Ciò è dovuto sia alla mancata trasformazione delle cattedre in deroga ( cattedre a supplenze) in organico di diritto (cattedre stabili) sia alle farraginose procedure burocratiche nel nominare gli insegnanti di sostegno,  non sempre nominati il primo giorno di scuola“, fa notare Ciracì.

Il problema delle cattedre in deroga comporta inoltre da parte dei genitori  continue lotte, per l’implementazione delle ore di sostegno,  nelle aule dei tribunali; senza dimenticare i ritardi nell’assegnazione degli assistenti all’autonomia alla comunicazione (Asacom) troppo spesso nominati oltre l’ avvio dell’anno scolastici non prima di ottobre o novembre, dove accade spesso che per ragione di bilancio, vengano assegnate poche ore insufficienti al bisogno degli alunni con autismo. Occorre al di là , della celebrazione della giornata mondiale sull’autismo, una maggiore sensibilità da parte del Governo e Miur affinché la piena inclusione scolastica diventi  concretamente un obiettivo prioritario dell’istruzione scolastica italiana”, conclude il presidente MiS0S.

 

Foto: Riflessioni sulla Giornata Mondiale dell’Autismo da parte degli alunni dell’ Istituto Comprensivo “V Brancati ” di Favara (Agrigento)

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