Christian Raimo sanzionato con la censura disciplinare dall’USR Lazio: aveva tenuto comportamenti inappropriati

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Christian Raimo, scrittore e docente di Storia e Filosofia presso un liceo di Roma, ha ricevuto una censura disciplinare, una delle prime sanzioni che possono essere inflitte a un insegnante.

Come segnala La Repubblica che ricostruisce la vicenda, la decisione è stata presa dalla direzione scolastica regionale del Lazio, che ha ritenuto che Raimo avesse violato il codice etico dei docenti, in particolare per aver espresso opinioni sui social media che avrebbero potuto danneggiare l’immagine della scuola pubblica.

La controversia è emersa dopo la partecipazione di Raimo alla trasmissione televisiva “L’aria che tira”, dove ha espresso il suo pensiero riguardo ai neonazisti, affermando: “Cosa bisogna fare coi neonazisti? Per me bisogna picchiarli”. Le dichiarazioni hanno suscitato un acceso dibattito, e il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha criticato il docente, sottolineando la necessità di mantenere un comportamento appropriato da parte degli insegnanti.

Raimo ha successivamente chiarito sui social che le sue affermazioni erano state fatte come scrittore e non come docente, ma ciò non ha impedito l’azione disciplinare. Il 6 aprile, il docente ha espresso la sua sorpresa per la posizione del ministro, accusando il “potere sedicente liberale” di utilizzare la gerarchia per censurare la libera espressione. Una condotta che “costituisce di per sé illecito disciplinare, tenuto conto degli obblighi sopra richiamati; nello specifico, emergono atti non conformi alle responsabilità, ai doveri e alla correttezza inerenti alla funzione”, si legge nella lettera recapitata a Raimo.

Raimo non è stato solo oggetto di critiche istituzionali, ma ha anche subito minacce da parte di gruppi neonazisti, che hanno affisso striscioni ingiuriosi nei suoi confronti, anche all’interno della scuola.

La censura ricevuta da Raimo rappresenta un avvertimento: se il docente dovesse ripetere comportamenti simili, potrebbe affrontare sanzioni più severe, inclusa la sospensione dal servizio e dallo stipendio. Tuttavia, Raimo ha la possibilità di ricorrere al giudice del lavoro per contestare la sanzione.

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