Chiamata diretta. Una battuta: non mandate mezzo busto la didattica non si fa più dietro una cattedra! Lettera
Valentina Cimarri – Cara redazione, sono un docente di scuola secondaria di primo grado, insegno italiano. Vengo da una lunga esperienza lavorativa esterna alla scuola nel campo dei Beni Culturali. Nel 2012 ho partecipato al Concorso e nel 2014 sono stata immessa in ruolo. In questi giorni ho aspettato il trasferimento interprovinciale; il concorso mi aveva portato a lavorare fuori provincia a tre ore quotidiane di viaggio da casa.
Valentina Cimarri – Cara redazione, sono un docente di scuola secondaria di primo grado, insegno italiano. Vengo da una lunga esperienza lavorativa esterna alla scuola nel campo dei Beni Culturali. Nel 2012 ho partecipato al Concorso e nel 2014 sono stata immessa in ruolo. In questi giorni ho aspettato il trasferimento interprovinciale; il concorso mi aveva portato a lavorare fuori provincia a tre ore quotidiane di viaggio da casa.
L'anno passato ho avuto la grande fortuna di lavorare vicino. In assegnazione provvisoria. Ho 45 anni due figli sotto i 18 e un marito che mi vale 6 punti! Ovviamente la cattedra > che mi sarebbe piaciuta è stata assegnata d'ufficio nei trasferimenti provinciali a chi non si presenterà mai, immesso in ruolo nel 2015 con due punti (?) in graduatoria (io ne ho 38, ma come ampiamente dimostrato non ci servono più).
Ho comunque ottenuto dal sig. Algoritmo una cattedra nella mia provincia e nell'ambito n.1 senza dover incorrere, mai più (grazie Signore!), nella chiamata diretta. In questi giorni mi sono spesso chiesta, massacrando chi mi stava vicino, quanto e come potessi essere mercificabile e non ho smesso di farlo perchè la cosa ormai non mi riguarda più.
Molti dei neo immessi vengono da ambiti lavorativi diversi (che ironia questa parola!) e da esperienze formative plurititolate, ma (MA, mah) non valutabili ai fini scolastici. Dunque forse sarebbe meglio non candidarsi e venire assegnati d'ufficio…
Permettetemi una battuta: non mandate mezzo busto la didattica non si fa più dietro una cattedra!
Grazie