Chi lascia la scuola in anticipo rischia di più di ricevere una denuncia per reati violenti entro i 18 anni. La ricerca in Gran Bretagna

Uno studio condotto da due ricercatori britannici ha evidenziato un legame diretto tra dispersione scolastica e comportamenti criminali nei giovani.
La ricerca, come segnala Vanity Fair, basata su dati di oltre 15 milioni di studenti in Inghilterra, ha dimostrato che i ragazzi esclusi dalla scuola hanno un rischio 15 volte maggiore di ricevere una denuncia per reati violenti entro i 18 anni. Utilizzando la tecnica della target trial emulation, i ricercatori hanno confrontato i profili di oltre 20.000 studenti espulsi con coetanei dalle stesse caratteristiche socio-economiche, rivelando che l’esclusione scolastica non è solo un sintomo di disagio, ma un fattore che amplifica il rischio di devianza.
La situazione in Italia
In Italia, il fenomeno della dispersione scolastica rimane una questione critica. Secondo il Rapporto BES 2023 dell’Istat, il 10,5% dei giovani tra i 18 e i 24 anni abbandona precocemente gli studi, un dato ancora superiore all’obiettivo UE del 9% entro il 2030. Il problema è particolarmente grave nel Mezzogiorno, dove la dispersione raggiunge il 13,8%, con picchi superiori al 15% in alcune aree. Le cause principali includono svantaggi economici, fragilità familiari e difficoltà scolastiche non adeguatamente affrontate. Tali fattori, simili a quelli individuati nello studio britannico, contribuiscono a creare un terreno fertile per l’emarginazione e la criminalità.
Con il Decreto Caivano, il governo ha introdotto una serie di misure volte a contrastare la devianza giovanile e a rafforzare il ruolo della scuola come presidio educativo e sociale. Il decreto, inoltre, ha previsto l’attivazione di percorsi di orientamento e tutoraggio per gli studenti più fragili, oltre a interventi mirati per coinvolgere le famiglie e prevenire l’abbandono degli studi. Inoltre, il decreto ha previsto un rafforzamento della collaborazione tra scuole, servizi sociali e forze dell’ordine per individuare precocemente situazioni di disagio. Viene introdotto un sistema di segnalazione obbligatoria per i minori che non frequentano regolarmente la scuola, con l’obiettivo di intervenire prima che l’abbandono scolastico si traduca in emarginazione o comportamenti devianti.
Prevenzione e inclusione: una priorità sociale
La dispersione scolastica non è solo una questione educativa, ma un problema che richiede un approccio integrato. Come sottolineato dai ricercatori, la scuola deve diventare parte di un sistema più ampio di prevenzione sociale, capace di intercettare le fragilità prima che si traducano in esclusione o devianza. Ridurre la dispersione significa non solo migliorare l’istruzione, ma anche prevenire fenomeni di criminalità giovanile, offrendo ai ragazzi opportunità di crescita e inclusione.