Chi ha iniziato l’Università in DaD vuole restarci: AlmaLaura lancia l’allarme

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Il presidente di AlmaLaurea lancia un grido di allarme: “Lo smartphone e il pigiama hanno fatto dei danni”. Si tratta di un punto emerso dai dati riportati in un approfondimento che si basa su oltre 110 mila questionari compilati dai laureandi tra dicembre 2020 e maggio 2021, presente nell’ultimo rapporto.

Ai ragazzi sono state sottoposte alcune domande per comprendere il loro vissuto durante la didattica a distanza all’università.

Il risultato che emerge è che quattro studenti su cinque vogliono tornare in aula con le lezioni in presenza. Ma a rispondere in tal senso sono quegli studenti già iscritti da alcuni anni e che quindi  avevano fatto lezioni in presenza.

Il problema, come confermato dai rettori, sarebbero le matricole, che hanno iniziato il loro percorso universitario in modalità online. “Ci siamo sforzati di riportare in aula le matricole, negli ultimi 45 giorni in cui è stato possibile di questo anno accademico, perché in più di un’occasione abbiamo capito che questi ragazzi non avevano ancora avuto la possibilità di respirare l’università“, ha detto il rettore di Bergamo, e coordinatore delle università lombarde, Remo Morzenti Pellegrini,

Tuttavia, come sottolinea La Repubblica, “metà delle aule erano vuote. Certo, molto è dovuto a una difficoltà sulle distanze, la Lombardia attira molti fuorisede, ma la stragrande maggioranza di quetsi ragazzi ha deciso, più o meno consapevolmente, di rimanere a distanza: questo ci preoccupa. Loro sono l’anello più debole. Ora il messaggio che deve arrivare forte e chiaro dalle università è che da ottobre dobbiamo far tornare tutti in presenza. L’università è incontro e opportunità, vorrei che le famiglie lo capissero“.

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