Chi fuma cannabis da giovanissimo abbandona spesso gli studi o ha risultati scolastici scadenti. Lo studio internazionale

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Una ricerca pubblicata su JAMA Pediatrics ha acceso un faro di allarme sulla correlazione tra consumo di cannabis in adolescenza e risultati scolastici. Analizzando 63 studi precedenti su quasi 450.000 persone, i ricercatori hanno evidenziato un legame significativo tra l’uso precoce di cannabis e un peggioramento delle performance scolastiche e accademiche.

I dati sono inequivocabili: un aumento del 7-14% del rischio di abbandono scolastico, mancato conseguimento del diploma e difficoltà universitarie. A ciò si aggiunge un ulteriore 9% di probabilità di rimanere disoccupati in età adulta.

La gravità della situazione è amplificata dalla constatazione che l’inizio precoce e un consumo più frequente peggiorano ulteriormente le prospettive future.

“L’adolescenza e la giovane età adulta sono periodi critici per lo sviluppo cerebrale,” afferma Li Wang della McMaster University, autore principale dello studio. Il consumo di cannabis, secondo Wang, può causare disturbi cognitivi a breve termine, come deficit di memoria e difficoltà di attenzione.

Nel lungo periodo, le conseguenze possono essere ancora più gravi, con alterazioni dell’architettura cerebrale che compromettono l’elaborazione delle informazioni e causano disturbi cognitivi, di memoria e di attenzione. Nonostante le limitazioni metodologiche dello studio, la correlazione tra consumo di cannabis e risultati scolastici/lavorativi è innegabile.

La ricerca evidenzia l’urgenza di interventi preventivi, soprattutto considerando la crescente diffusione del consumo tra i giovani e la diminuzione della percezione del rischio, anche a causa della crescente legalizzazione in diversi paesi.

La prevenzione, dunque, si pone come priorità assoluta per tutelare il futuro dei giovani.

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