Chi assegna troppi compiti è o non è un buon docente? I commenti dei nostri lettori. Gli studenti comunque quelli per vacanze non li svolgono
L'Osservatorio dei Diritti dei Minori, per voce di Antonio Marziale, ha aperto un caso su OrizzonteScuola, affermando che i dicenti che assegnano troppi compiti per casa non sono dei buoni docenti.
L'Osservatorio dei Diritti dei Minori, per voce di Antonio Marziale, ha aperto un caso su OrizzonteScuola, affermando che i dicenti che assegnano troppi compiti per casa non sono dei buoni docenti.
Il commento impazza su FaceBook tra i difensori e i detrattori dei compiti per casa. Ve ne riportiamo alcuni.
Francesca: I compiti non sono una punizione ma un' esercitazione necessaria quando il tempo scuola é limitato. Per fare una buona partita occorre allenarsi ma senza esagerare.
Debora: Parlo da mamma di una bambina che deve andare in terza elementare, quindi l'esperienza è limitata. Comunque le insegnanti perdono la prima ora tra appello, comunicazioni, chi prende lo scuolabus, chi non va in mensa…. Tiriamo fuori tutti il quaderno giusto….. La classe quest'anno sarà di 26 (dico VENTISEI bambini di 7 anni) e dicono che si può arrivare a trenta. Come fanno a lavorare?
Paolo Pepicelli: Ma io credo che non ci sia nulla di nuovo in questa frase. E' evidente che il "troppo" è negativo, fuori dalle giuste proporzioni. L'ideale è assegnare il giusto "compito" ad ogni alunno necessario ad una sua progressione nell'apprendimento, non solo a livello di conoscenze ma anche nelle competenze per affrontare e risolvere in autonomia le problematiche che si incontrano. Ritengo semplicistico o meglio riduttivo porre il problema unicamente su "chi assegna troppi compiti a casa non è un buon docente"!
Caterina. Temo che ottenere una buona preparazione senza esercitarsi a casa sia come voler gareggiare senza allenamento…parlo per la mia esperienza di docente Liceale, chi non ha voglia di studiare resta al palo. Sia durante che soprattutto dopo il diploma.
Bene: Io sono dell'idea che se si fa un buon lavoro in classe non è necessario dare compiti a casa. Il giusto per rinforzare quanto appreso la mattina.
Antonella: Insegno matematica e so solo che, tra i miei alunni, proprio quelli che non fanno i compiti a casa sono gli stessi che hanno i risultati peggiori: si mostrano impacciati e tentennanti persino nei calcoli elementari e hanno scarsa dimestichezza anche nell'approccio alla risoluzione di problemi. Quindi io, per esperienza personale, ritengo utili i compiti per casa. Mi chiedo che genere di riscontro pratico abbia avuto questo Sig.Marziale per affermare il contrario. O, come spesso succede, il primo pseudo – intellettuale dell'ultima ora si sveglia la mattina, spara la prima stupidaggine che gli viene in mente e tutti a dargli risonanza sui social o sui media?!
Alessandra. Insegno da 20 anni e reputo disumane le collega che caricano i propri alunni, se si lavora bene in classe non c'è bisogno di sovraccaricare bambini che hanno anche altre necessità: sport, una passeggiata in famiglia, catechismo , momenti di svago con gli amici!
Concetta. Vada in classe e veda come diventa patetica L' ora di storia o di antologia o do grammatica dal momento che a casa non si è studiato. Studiare fa bene è difatti i bravi non si lamentano anzi sono soddisfatti di avere studiato, i meno bravi pigri e protetti dai genitori non vogliono compiti ma meritano lo stesso la promozione e allora che si cari genitori?
Francesca. Da alunna, al quinto anno di superiori mi fu assegnato lo studio, in un pomeriggio, di lettura metrica traduzione, grammatica e commento di 250 versi dell'Alcesti. Ora sono insegnante e assegno compiti ai miei ragazzi. Mai troppi, però. Preferisco che ne facciano pochi ma li facciano bene.
Di una cosa, comunque, possiamo essere certi, che gli studenti non hanno molta voglia di dedicare tempo ai compiti per le vacanze. A dimostrarlo una ricerca di Skuola.net, secondo la quale 9 studenti su 10 a fine agosto non li hanno ancora finiti.
Leggi tutti i commenti e inserisci il tuo