Che sia concessa almeno l’ assegnazione provvisoria per i neoassunti DM 631. Lettera

Inviato da Luca Gallo – La UIL scuola ha diffidato il ministro per attivita’ antisindacale per la questione relativa alla mobilita’,
infatti il ministero come se nulla fosse ha confermato per quest’ anno il vincolo quinquennale per i neoassunti da DM 631, un vincolo assurdo, ingiusto e probabilmente anticostituzionale, che non tiene neanche conto dell’ emergenza che stiamo vivendo, ovvero invece di favorire un’ avvicinamento dei neoassunti presso le proprie residenze, gli si condanna a restare per almeno 5 anni a centinaia di km da casa, calpestando il diritto alla famiglia che deve essere sempre tenuto in considerazione, soprattutto durante questa fase cosi’ delicata.
La stessa cosa riguarda i dirigenti neoassunti, anche loro dovrebbero rispettare un vincolo, ma per loro sembra che ci possa essere una deroga, per cui se e’ vero che siamo in un’ emergenza drammatica sotto molti aspetti, be allora che siano predisposte delle rettifiche alle leggi fatte finora, leggi sbagliate allora e inattuali adesso, ma il ministero sembra andare dritto come se, ripeto , nulla fosse, e allora che sia concessa almeno l’ assegnazione provvisoria, perche’ neanche questa e’ prevista con l’ attuale legge voluta dal governo passato e confermata dal governo in carica.
Aggiungo infine che tale vincolo quinquennale va a colpire del personale docente sulla soglia dei cinquant’ anni, docenti abilitati, che hanno dato tanto alla scuola, con anni e anni di precariato alle spalle, quando il precariato non era visto neanche come un’ emergenza ma una semplice situazione fisiologica all’ interno del funzionamento della scuola, sempre rispettosi delle regole e delle decisioni dei veri governi che si avvicendavano, anche quando tali decisioni erano fuori da ogni logica, come la chiusura delle GaE per gli abilitati, tali insegnanti hanno aspettato il loro turno in silenzio e con tanta pazienza, ma adesso il vaso e’ colmo, non si puo’ rinunciare per sempre alla famiglia e agli affetti, c. e’ anche il rischio, soprattutto al sud, che quei pochi posti a disposizione vadano ai nuovi vincitori di concorso, condannando tali docenti a restare a vita lontano da casa.