Che delusione le scuole di nuovo chiuse. Lettera
Prof. Nava don Gianluigi SDB Coordinatore didattico – Che delusione! Il governo Draghi come e peggio del governo Conte. Tante promesse, tanti proclami sull’importanza della scuola e poi… e poi succede che di nuovo per fronteggiare la pandemia non si sa fare altro che chiudere le scuole. Che addirittura si amplia la possibilità per i presidenti di Regione, i quali hanno già più volte dimostrato che a loro della scuola e ancor di più dei ragazzi/e e dei giovani, interessa meno di niente, di poter stabilire chiusure. E così, da lunedì di nuovo a casa. Perché?
Non diteci che è per contrastare la pandemia: a scuola non ci si contagia, a scuola si rispettano le regole. Inoltre ragazzi/e che non vanno a scuola, possono tranquillamente trovarsi finite le video lezioni, prendere una pizza, un kebab, un hamburger da asporto, sedersi su panchine, in giardinetti… Cose buone e giuste, ma… dov’è maggiore il rischio? Di più: qual è il messaggio che viene passato?
Non si capisce questo accanimento contro la scuola e chi la frequenta. Non si capisce perché debbano essere ragazzi/e e giovani a pagare le inadempienze e le incapacità degli amministratori della cosa pubblica. Invece di chiudere le scuole, si proceda celermente con le vaccinazioni, si organizzi la sanità, si diano regole chiare e si facciano rispettare.
Si ha l’impressione di una generazione adulta incapace e rancorosa, che se la prende con ragazzi/e e giovani solo perché sono giovani! Da mesi si levano le voci di pedagogisti, psicologi, psichiatri sulle conseguenze disastrose che queste limitazioni stanno avendo per le nuove generazioni e la nostra classe politica, in particolare gli amministratori regionali, continua imperterrita a fare scelte che le danneggiano. Perché?
Di fronte al grido di dolore di tanti ammirevoli ragazzi/e e giovani che non si rassegnano a questa politica che li priva di qualcosa di essenziale, ci sono amministratori che si sono permessi di insultarli, prenderli in giro, banalizzare le loro richieste. Che vergogna!
Infine, smettiamola con la manfrina del “recupero” in estate. Lasciamo i ragazzi/e e giovani a casa quando è ora che vadano a scuola e li vogliamo chiudere nelle aule con il caldo dell’estate? Diamo piuttosto loro un “buono campo scuola”, da spendere in campi scuola parrocchiali, scout, di società sportive, di enti educativi… Quello che i ragazzi/e e i giovani stanno perdendo non sono nozioni, ma sono relazioni, confronto con gli altri, stare insieme, mettere alla prova il fisico che cresce e cambia.
Questi ragazzi/e e giovani si meritano di più, si meritano di meglio.