ChatGPT in grado di sostituire gli insegnanti? Per Bill Gates sarà possibile. Anief: non scherziamo, rimangono dei mezzi a supporto e basta

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Continuano a giungere messaggi sempre più insistenti sulla possibilità che ChatGPT possa sostituire i docenti: è accaduto anche nelle ultimissime ore, nel corso dell’evento ASU+GSV tenutosi a San Diego.

In base a quanto riporta il sito specializzato Evereye.it, riportato in Italia da Orizzonte Scuola, “l’imprenditore e filantropo Bill Gates ha espresso la convinzione che, nel giro di un anno e mezzo, gli assistenti virtuali e i modelli multimodali, come ChatGPT, potranno facilitare l’apprendimento della lettura e della scrittura nei bambini”, anche grazie a “chatbot alimentati da intelligenza artificiale” sempre più orientata a diventare “un tutor umano” che contribuisce “a colmare eventuali lacune nello studio degli studenti” fino ad “evolversi in un sostegno complementare per i docenti”.

Il sindacato non intende certamente fare “muro” rispetto all’avanzamento tecnologico a disposizione della didattica, soprattutto se teso a migliorare gli apprendimenti degli alunni. Come non intende sconfinare in un campo di non certo sua appartenenza. Tuttavia, è bene spiegare a tutti da adesso che nessun tutor artificiale potrà mai sostituire il docente in carne e ossa. “Siamo convinti dell’utilità dell’intelligenza artificiale nella crescita culturale e formativa dei giovani, ma mettiamo subito in chiaro che l’intervento umano ha una efficacia e un’incisività che nemmeno può essere paragonabile. È bene rimarcarlo fin d’ora, in tempi non sospetti, perché non vorremmo che si insinuasse l’idea, negli anni, di introdurre le tecnologie a scapito del docente: forse stiamo esagerando e sicuramente anticipando i tempi, ma è bene che tutti conoscano fin d’ora che gli obiettivi raggiungibili con questo genere di supporti devono rimanere dei mezzi sempre guidati e mai – conclude Pacifico – in sostituzione dell’insegnante”.

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