ChatGPT, arriva la stretta dell’Unione Europea con AI ACT: è la prima legge al mondo a mettere dei paletti alla tecnologia

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L’Europa ha fatto un passo significativo verso la regolamentazione dell’Intelligenza Artificiale (IA) con l’introduzione dell’Ai Act. La legge, la prima del suo genere a livello mondiale, mira a mitigare l’impatto dell’IA, ponendo limiti specifici al suo utilizzo.

Il Commissario europeo Thierry Breton ha descritto l’accordo come “storico”, segnando il culmine di una lunga serie di negoziati durati 35 ore, il trilogo più esteso nella storia dell’UE.

L’obiettivo principale dell’Ai Act è di salvaguardare la privacy e i diritti fondamentali, contrastando i rischi associati all’uso dell’IA. Il legislatore europeo ha classificato i rischi in quattro categorie: zero, limitato, elevato e inaccettabile.

Tra le misure più rilevanti, l’Ai Act vieta l’utilizzo di applicazioni IA che rappresentano un rischio inaccettabile per la sicurezza delle persone. Ad esempio, è proibito l’uso della polizia predittiva e del social scoring, così come il riconoscimento delle emozioni nei luoghi di lavoro e l’identificazione biometrica in tempo reale in spazi pubblici da parte delle forze dell’ordine. Queste restrizioni intendono tutelare la privacy e la dignità delle persone, prevenendo la sorveglianza di massa.

Nonostante sia stato raggiunto un accordo politico sull’Ai Act, sono ancora necessari alcuni passaggi legislativi prima della sua piena attuazione. Tuttavia, questo accordo rappresenta un momento fondamentale nella discussione sull’IA, segnando un equilibrio tra sfruttamento dei benefici dell’IA e protezione dai suoi rischi.

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