Certificato obbligatorio sul vaccino anti Hpv per iscriversi a scuola e università in Puglia. Interviene Garante Privacy
Recentemente la Regione Puglia ha approvato un progetto di legge che impone l’obbligo di presentare una certificazione di avvenuta o mancata vaccinazione al Papilloma virus (HPV) per gli studenti delle scuole medie, superiori e università valida per potersi iscrivere ai corsi di istruzione. Ma il Garante della Privacy vuole vederci chiaro.
L’Autorità Garante per la protezione dei dati personali, si legge su Open, ha inviato una richiesta di informazioni alla Regione Puglia, ricordando che, salvo casi specifici, l’Ue impone un generale divieto di trattamento dei dati sulla salute.
Inoltre, la normativa vigente permette al personale scolastico di richiedere la certificazione delle vaccinazioni solo ed esclusivamente per quelle obbligatorie e al momento la vaccinazione contro il Papilloma virus non è obbligatoria, ma è prevista nei Lea – Livelli essenziali di assistenza -.
Di conseguenza parliamo di raccomandazione e non di obbligo per gli alunni dagli undici anni di età.
Adesso, la Regione guidata da Michele Emiliano, ora ha 30 giorni di tempo per inviare ogni informazione utile alla valutazione della nuova norma.
Nello specifico, la nuova legge regionale prevede che gli studenti tra gli 11 e i 25 anni devono necessariamente presentare alla scuola o all’università una documentazione che attesti l’avvenuta o la mancata vaccinazione anti-Hpv o un certificato rilasciato dall’Asl che certifichi l’avvio del programma vaccinale o, al contrario, il rifiuto dello stesso.
Intanto a spiegare la ragione della misura introdotta dalla Regione ci pensano Fabiano Amati di Azione e Pier Luigi Lopalco del Pd, primi firmatari del testo, che sostengono come “si tratta di una strategia per ridurre i non vaccinati alla sola percentuale di chi sceglie consapevolmente il rifiuto“.
Pertanto, hanno chiarito: “Non è previsto un obbligo vaccinale, ma il dissenso informato, ossia l’attestazione di una scelta finalizzata solo ed esclusivamente al diritto dei ragazzi di essere informati“.