CENSIS: studiare non conviene. Gavosto: dato congiunturale
Fa discutere il dato CENSIS che dimostra come al titolo di studio non coincida un miglioramento della propria condizione sociale. Anzi.
Fa discutere il dato CENSIS che dimostra come al titolo di studio non coincida un miglioramento della propria condizione sociale. Anzi.
Infatti, secondo uno studio CENSIS, il 29,8% dei ventenni di oggi si trova in una condizione sociale peggiore dei propri genitori, mentre solo il 16,4% è collocato ad un gradino superiore. La scuola non è più un ascensore sociale.
Dato confermato anche dal 37% dei laureati che svolge lavori dequalificati rispetto al titolo di studio, mentre per il diplomati, il dato è del 32%. Studiare, quindi, non conviene.
Non è di questo avviso Andrea Gavosto, Direttore della Fondazione Agnelli, che, in una intervista al quotidiano "La Stampa", commenta affermando che la colpa non "è dell’aver investito sugli studi quanto nel mercato del lavoro che è per tutti difficilissimo, e questa cosa ha avuto una ricaduta negativa anche sul mercato del lavoro più qualificato, quello dei laureati".
Si tratta, dunque, di un dato congiunturale che non deve essere trasformato "in una colpevolizzazione dei percorsi formativi".