Cellulare a scuola, Pellai: “Non cediamo alla tentazione di fornire questo strumento ai bambini prima dei 14 anni”

“Lo smartphone è un terzo incomodo nelle nostre vite e nelle relazioni con i figli. Dobbiamo risintonizzarci su nuovi canali e rinegoziare i valori per adattarci a questa realtà”. Lo ha affermato Alberto Pellai, medico e psicoterapeuta dell’età evolutiva, in un incontro pubblico a Gallarate, così come segnala Malpensa 24.
“I nostri figli sono assediati da tanti Lucignoli che fanno credere di essere nel Paese dei Balocchi. Eppure quel Lucignolo è stato presentato da noi”, ha detto Pellai, riferendosi all’uso precoce degli smartphone. “Non cediamo alla tentazione di fornire questo strumento ai bambini prima dei 14 anni”, ha ammonito.
L’importanza di regole e confini è stata ribadita da Pellai come strumento per aiutare i ragazzi a gestire le proprie emozioni e a crescere in modo sano. Regole che possono generare “rabbia” nei figli, ma che sono necessarie per guidarli verso un progetto educativo ben definito.
L’ascolto profondo dei figli è un’altra chiave fondamentale per una genitorialità efficace. Pellai ha invitato i genitori a coltivare il dialogo e a non aver paura di “accogliere il dolore” dei figli. La lettura, in questo senso, può essere un valido alleato per costruire le reti neuronali necessarie alla gestione delle emozioni e per imparare a “sapersi raccontare e di saper ascoltare”.
In un contesto frenetico come quello odierno, Pellai ha offerto ai genitori alcune “ciambelle di salvataggio”, come la ricerca di “più lentezza” per coltivare una connessione profonda con i figli. Un invito a mettere da parte lo smartphone e a concentrarsi su ciò che conta davvero: la famiglia.