Cattedre vacanti e orari ridotti, il tempo pieno a Roma è una chimera. I presidi: “Una scuola su cinque è in difficoltà”

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Inizia il nuovo anno scolastico ma non tutti gli studenti possono dire di aver ripreso pienamente le lezioni. Alla fine della terza settimana, molte scuole, soprattutto alla primaria, continuano a fare i conti con cattedre vacanti, orari ridotti e una perdita sostanziale di ore di lezione.

Il fenomeno tocca in particolar modo le classi a tempo pieno, dove gli alunni, anziché uscire alle 16:30, terminano le lezioni alle 14:30, con una perdita di due ore al giorno, ovvero il 25% del tempo scolastico settimanale.

Cristina Costarelli, presidente dell’Associazione nazionale dei presidi del Lazio e preside del liceo Newton di Roma, illustra la situazione a Il Messaggero: circa una scuola su cinque è attualmente interessata da questo problema, soprattutto dove il numero di supplenze è maggiore. La situazione, seppur con fatica, sembra mantenere un certo equilibrio nelle scuole superiori, ma il disagio è palpabile nelle elementari e medie. L’ultimo bollettino con le convocazioni su Roma è stato emesso la scorsa settimana, e il prossimo arriverà non prima di dieci giorni. Nel frattempo, le scuole cercano di gestire la situazione con risorse interne o attivando procedure di nomina autonoma.

Il problema si complica ulteriormente a causa di errori nelle liste delle GPS. Docenti già in servizio risultano ancora iscritti nelle liste e vengono convocati in altri istituti. Ogni errore comporta una nuova serie di convocazioni e nomine, protraendo la situazione di incertezza.

Nel tentativo di trovare una soluzione, alcune scuole stanno iniziando a convocare docenti dalle loro graduatorie di istituto, o attraverso le Mad, nel caso in cui tutte le graduatorie risultassero esaurite. Tuttavia, prima di poter procedere con queste misure, è necessario attendere le nuove convocazioni dagli uffici scolastici..

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