Caterina Balivo: “I docenti mi hanno salvato, per questo mi arrabbio quando vengono trattati male”. E sui genitori: “Nessuno ti conosce meglio come loro”
La conduttrice televisiva Caterina Balivo, durante la sua partecipazione al programma La Fisica dell’Amore, ha affrontato il tema delle scelte e delle loro conseguenze, raccontando la sua esperienza personale.
Interpellata dal conduttore Vincenzo Schettini, ha parlato di un momento cruciale della sua carriera, in cui ha dovuto bilanciare le esigenze familiari con quelle professionali.
“Hai mai fatto nella tua vita delle scelte che il cui effetto non è stato per niente piacevole, magari te ne sei pentita un attimo dopo, per mille motivi?”, le ha chiesto Schettini.
Balivo ha ammesso la sua impulsività, dichiarando: “Sì, perché non ho un carattere riflessivo, sono un’impulsiva, dico quello che penso e alcune volte sono un po’ un elefante in una cristalliera e le parole contano e quando si è arrabbiati le parole escono e vorrei avere tanto il dono di essere una persona riflessiva, di contare fino a dieci, ho imparato quasi 45 anni a contare fino al tre”.
La presentatrice ha poi raccontato la sua scelta di lasciare un programma di successo su Rai 1: “Ad esempio quando ho lasciato un programma di successo su Rai 1, molte hanno detto ‘ma perché l’hanno mandata via, ma cos’è successo’. In realtà io in quel momento stavo scegliendo la famiglia”. Una decisione non semplice, che ha avuto delle ripercussioni sulla sua carriera: “Però non è stato poi facile rientrare, ho cominciato a fare un altro tipo di programma, quindi mi sono sporcata le mani, mi sono messa in discussione, non è stato facile”. Ciononostante, Balivo non ha rimpianti: “Tornando indietro lo rifarei perché bisogna sempre pensare, quando si fanno le scelte non è facile dire ‘ah no dovevo fare se tornassi indietro’. No, dovete pensare in quel momento come voi eravate in quel momento”.
La priorità, in quel periodo, era la famiglia: “In quel momento la mia priorità assoluta era quella di tenere unita la famiglia e pensavo di non farcela con il lavoro”. Un ragionamento dettato dal suo ruolo di madre e moglie: “Ho pensato da mamma, da moglie, da lavoratrice, ho detto ‘io non riuscirò a dare il cento per cento se dovessi continuare, non potrò essere più quella che sono stata fino a prima e quindi mi fermo’. Però quando tu ti fermi non è che ricominci quando vuoi, cioè attenzione”.
Balivo ha poi sottolineato l’importanza di non farsi trovare impreparati di fronte alle opportunità: “Non arrivare impreparati, perché le volte buone arrivano, alcune volte se tu sei impreparata, ma impreparata non vi dico a livello scolastico, di vita non la vedi, non pensi che quella sia la volta buona”. In questo, il supporto della famiglia è fondamentale: “In questo i genitori ti possono aiutare, lo so, lo so che i genitori a un certo punto non vengono più visti dai ragazzi, però alla fine davvero io penso che non ci sia nessuno che ti voglia bene più di un genitore”.
Caterina Balivo, poi, ha espresso un sentito ringraziamento ai suoi insegnanti, riconoscendo il loro ruolo fondamentale nella sua crescita e nel suo successo. “Se non avessi incontrato quegli insegnanti, io mi sarei sentita per tutto il percorso fallita, probabilmente non avrei scelto il liceo classico, non avrei fatto l’Università mentre lavoravo“, ha affermato la conduttrice. “Senza di loro non sarei andata da nessuna parte”.
Balivo ha sottolineato come l’influenza dei suoi insegnanti si rifletta ancora oggi nella sua vita professionale: “Ora ogni giorno leggo un copione di 40 pagine senza fatica, divoro libri e mi piace, non sbaglio più le finali, quando sono stanca sì”, ha aggiunto con ironia.
La conduttrice ha poi ribadito la sua gratitudine con parole toccanti: “Grazie ai docenti, mi avete salvata. Se oggi parlo in televisione e non tremo più come quando leggevo in classe è grazie a voi”. Infine, ha concluso con un appello al rispetto per la figura degli insegnanti: “Per questo i professori vanno trattati bene: io mi arrabbio quando vedo che c’è una maleducazione nei loro confronti, non si fa”.