Caso Salis, Salvini: “Non è accettabile che vada in aula in catene ma vi pare normale che una maestra elementare vada in giro per l’Europa a picchiare e sputare alla gente?”

Il leader della Lega, Matteo Salvini, è atterrato a Bruxelles per un convegno sui valichi alpini, un tema da lui definito “serissimo”. Tuttavia, prima di raggiungere il Parlamento europeo, si è soffermato, a La Repubblica, sulla vicenda di Ilaria Salis, attualmente detenuta in Ungheria. Le sue parole sono state severe, non tanto nei confronti di Budapest, ma riguardo la posizione di Salis in Italia.
Salvini ha espresso preoccupazione per il fatto che Salis, accusata di aver partecipato a un assalto contro un gazebo della Lega nel 2017, eserciti la professione di maestra elementare. “Vi pare normale che una maestra vada in giro a picchiare e sputare alla gente?”, ha commentato, sottolineando la contrarietà nel vedere una figura educativa coinvolti in tali atti.
Sul fronte legale, Salvini ha dichiarato che, se colpevole, Salis dovrebbe essere processata in Ungheria. Poi ha paragonato la situazione con quella di Chico Forti negli Stati Uniti, sottolineando la necessità di intervento in casi di sentenze ingiuste, ma non in questo specifico.
Una nota ufficiale della Lega ha ribadito questi concetti, sottolineando l’importanza di distinguere il legittimo dissenso da atti di violenza. Secondo il partito, le azioni di Salis, se confermate, contravverrebbero a questo principio.
L’avvocato di Ilaria Salis, però, riporta la sentenza con cui l’attivista fu assolta: “Non è stata affatto individuata dalle due militanti della Lega ma solo individuata come partecipante al corteo che si svolgeva quel giorno a Monza da un video prodotto in atti. Il giudice nella sentenza ha specificato che risulta aver partecipato solo al corteo senza in alcun modo aver partecipato all’azione delittuosa di altre persone nè di aver in qualche modo incoraggiato o supportato altri a farlo”.