Carta docente, si cambia dal 2025: sarà estesa strutturalmente anche ai precari, ma l’importo sarà fissato annualmente fino a 500 euro

La manovra 2025 è stata approvata alla Camera: il voto finale è arrivato, nella tarda serata di venerdì, con 204 voto favorevoli, 110 contrari e 6 astensioni. Ora il passaggio al Senato con via libera definitivo atteso entro il 28 dicembre.
Focus sulle novità più importanti che riguardano il settore dell’istruzione.
Nel testo del provvedimento, varato a ottobre, c’è spazio per una rimodulazione della Carta del Docente, la misura prevista dalla legge 107/2015. Il bonus, fino al 2024-2025, di 500 euro, sarà soggetto a una ristrutturazione.
Innanzitutto, l’articolo 85 della manovra 2025, lo estende, in via definitiva, ai docenti con contratto di supplenza annuale su posto vacante e disponibile.
L’importo della Carta, non più fissato a 500 euro, sarà determinato annualmente con decreto ministeriale, fino a un massimo di 500 euro. La decisione, legata all’aumento dei beneficiari, consentirà di adeguare le risorse disponibili al numero di docenti che potranno usufruire della Carta.
Per finanziare questa estensione, l’autorizzazione di spesa prevista dall’articolo 1, comma 123, della legge n. 107 del 2015 è incrementata di 60 milioni di euro annui a decorrere dal 2025. Inoltre, per garantire una maggiore trasparenza e controllo sull’utilizzo delle risorse, il Ministero trasmetterà annualmente al Ministero dell’Economia e delle Finanze una relazione sul monitoraggio dell’utilizzo della Carta del docente.
Ricordiamo che la Carta del docente, istituita nel 2015, prevede un contributo economico con l’obiettivo di valorizzare le competenze professionali degli insegnanti.
I fondi possono essere utilizzati per l’acquisto di libri, testi digitali, riviste, hardware, software, e per l’iscrizione a corsi di aggiornamento e qualificazione professionale, corsi di laurea, master universitari. È inoltre possibile acquistare titoli di accesso a rappresentazioni teatrali e cinematografiche, musei, mostre, eventi culturali e spettacoli dal vivo.
Le iniziative formative devono essere coerenti con le attività previste dal Piano Triennale dell’Offerta Formativa delle scuole e dal Piano Nazionale di Formazione.