Carta docente, il Tribunale di Velletri fa assegnare 2mila euro a una supplente. Pacifico (Anief): “Auspichiamo e pretendiamo parità di trattamento tra precari e docenti di ruolo”
Un’altra sentenza a favore del sindacato Anief che ha preso le difese di una docente che a lavorato per 4 anni senza vedersi riconoscere il diritto alla formazione.
Come si legge dalla sentenza, “il Tribunale di Velletri, in funzione di Giudice del Lavoro, disattesa ogni ulteriore domanda, eccezione e difesa, definitivamente pronunciando nel procedimento in epigrafe indicato, così statuisce: accerta e dichiara il diritto della ricorrente di usufruire del beneficio della Carta del docente previsto dall’art 1 comma 121 L n. 107/2015 per gli anni scolastici 2019/2020; 2020/2021; 2021/2022; 2022/2023; ordina al Ministero dell’Istruzione e del Merito di attivare in favore della ricorrente la Carta docente su cui sarà accreditata la somma di € 2000,00, oltre al maggior importo tra interessi al saggio legale e rivalutazione monetaria ai sensi dell’art. art. 22, comma 36 L. n. 724/1994 dalla data della maturazione dei diritti al soddisfo; condanna il Ministero dell’Istruzione e del Merito al pagamento delle spese di lite in favore del ricorrente liquidate nella misura di € 49,00 per spese, di € 1338,35 per onorari, oltre al rimborso spese forfettarie del 15%, oltre I.V.A. e C.P.A. come per legge, con distrazione in favore dei procuratori antistatari”.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, ribadisce che “sulla assegnazione della Carta del docente ai precari sarà molto difficile sovvertire i pareri favorevoli, tutti fortemente motivati, espressi dalla Suprema Corte di Cassazione lo scorso autunno, e l’anno precedente dal Consiglio di Stato e della Corte di Giustizia europea. Si tratta di posizioni che confluiscono sullo stesso concetto: se non si assegna al supplente la card annuale da 500 euro lo si costringe all’auto-formazione producendo in questo modo una chiara discriminazione. Per recuperare la Carta annuale da 500 euro per l’aggiornamento professionale è sempre possibile presentare ricorso gratuito con Anief e quindi a chiedere spiegazioni al giudice del lavoro facendo attenzione a non fare cadere in prescrizione le supplenze svolte oltre gli ultimi sei anni”.
Per ulteriori informazioni sul ricorso gratuito con Anief cliccare qui.