Carta docente ai precari, prima sentenza a Vercelli. Anief: adesso si aprono le porte dell’aggiornamento annuale a decine di migliaia di supplenti
Arriva la prima sentenza di un tribunale italiano sulla carta del docente da assegnare anche ai precari con supplenza annuale: a stabilirlo è un giudice del Tribunale di Vercelli che ha assegnato ad una insegnante ricorrente complessivi 2.500 euro, corrispondenti a cinque annualità durante le quali i 500 euro annui per la formazione e l’aggiornamento professionale le erano state negate. In attesa delle motivazioni della sentenza, è molto probabile che sulla decisione abbia pesato il mancato rispetto della clausola 4 dell’accordo quadro europeo sul lavoro a tempo determinato.
Secondo Marcello Pacifico, presidente del sindacato Anief, il sindacato che poche settimane ha raccolto oltre 8mila ricorsi, “ora si aprono le porte dell’aggiornamento professionale a diverse decine di migliaia di supplenti discriminati. I nostri giudici, evidentemente, non possono non considerare le posizioni prese di recente dalla Corte di Giustizia europea, in linea peraltro con i pareri del Tribunale di Torino e del Consiglio di Stato: farebbe bene chi governa la scuola a chiedere di cambiare il comma 123 della Buona Scuola, la legge n. 107/15 che ha introdotto il bonus annuale per l’aggiornamento professionale dimenticando i precari. Nel frattempo, l’unica strada per ottenere il bonus d’ora in poi e per gli ultimi cinque anni rimane quella di presentare ricorso al giudice. Un atto indispensabile, visto che è stato nei giorni scorsi respinto l’emendamento al comma 9 dell’articolo 44 del decreto legge 36 che allargava ai precari la fruizione del bonus annuale”.
COSA HA DETTO LA CORTE UE
La VI sezione della Corte di Giustizia Europea, con ordinanza del 18 maggio 2022, ha riconosciuto anche a tutti i docenti precari della scuola il diritto ad usufruire del beneficio economico di euro 500 annui, tramite la cosiddetta “Carta elettronica” per l’aggiornamento e la formazione del personale docente. La remissione alla CGUE dell’Unione Europea era stata effettuata dalla Dott. Patrizia Baici del Tribunale di Vercelli, in una causa patrocinata per conto del sindacato Anief dagli avvocati Giovanni Rinaldi, Nicola Zampieri, Fabio Ganci e Walter Miceli, i quali avevano evidenziato il contrasto con il divieto di discriminazione tra i docenti a tempo determinato e i docenti di ruolo del mancato riconoscimento della somma di 500 annui annui, poiché destinata all’acquisto di beni e servizi formativi, finalizzati allo sviluppo delle competenze professionali del personale insegnante,
IL RICORSO
Per aderire al ricorso che permette di recuperare i 500 euro l’anno negati ai precari per la formazione e l’aggiornamento professionale occorre chiedere di essere soci Anief; aderire al ricorso; inviare la scheda rilevazione dati.
Di seguito, video tutorial e link utili: