Carta docente 500 euro, verso la riduzione dell’importo: dal prossimo anno scolastico circa 400 euro
A meno di cambiamenti dell’ultim’ora, l’importo della carta docente sarà ridotto. Nella Legge di Bilancio, infatti, non sono previsti fondi per il rifinanziamento della misura introdotta con la legge 107/2015.
Come già previsto, dunque, si passerà da 500 euro netti a 400-420 euro (la cifra deve essere ancora ricalcolata). Allo stato attuale, infatti, non sembra all’ordine del giorno lo stanziamento di fondi per mantenere a 500 euro la cifra stabilita per il bonus destinato alla formazione e all’aggiornamento del personale scolastico. Per mantenere il valore attuale di 500 euro saranno necessari ulteriori fondi, stimati in 30 milioni per il 2024 e 61 milioni a partire dal 2025, ma tali fondi non sono stati stanziati nella manovra 2024.
Già il decreto 36/2022 prevedeva una modifica del plafond stanziato ogni anno per i docenti: sulla carta del docente, poi, si era trovato un accordo che vede il mantenimento della misura per intero fino all’anno scolastico 2023/2024.
A cosa serve la carta del docente
La carta può essere utilizzata per l’acquisto di:
- libri e testi, anche in formato digitale, di pubblicazioni e di riviste comunque utili all’aggiornamento professionale;
hardware e software; - iscrizione a corsi per attività di aggiornamento e di qualificazione delle competenze professionali, svolti da enti accreditati presso il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca;
- iscrizione a corsi di laurea, di laurea magistrale, specialistica o a ciclo unico, inerenti al profilo professionale, ovvero a corsi post lauream o a master universitari inerenti al profilo professionale;
- titoli di accesso per rappresentazioni teatrali e cinematografiche;
- titoli per l’ingresso a musei, mostre ed eventi culturali e spettacoli dal vivo;
- iniziative coerenti con le attività individuate nell’ambito del piano triennale dell’offerta formativa delle scuole e del Piano nazionale di formazione, di cui articolo 1, comma 124, della legge n. 107 del 2015 (Buona Scuola).