Carta docente, 2mila euro a un docente che ha vinto ricorso. Pacifico (Anief): “Dignità alla professione”

Un’altra vittoria per gli avvocati Anief – Nicola Zampieri, Giovanni Rinaldi, Walter Miceli, Fabio Ganci, Denis Rosa, Maria Maniscalco – a Vicenza: il giudice del lavoro ha dato ragione al sindacato, facendo risarcire un precario e riconoscendo dunque il diritto alla formazione ai precari, così come ai docenti di ruolo.
Come si legge dalla sentenza, “il Giudice del Lavoro, definitivamente pronunciando, ogni contraria o diversa istanza e deduzione disattesa o assorbita: – condanna il Ministero resistente a costituire in favore della parte ricorrente, con le modalità e le funzionalità di cui agli artt. 2, 5, 6 e 8 del DPCM 28 novembre 2016 (GU n. 281 del 1-12-2016), la Carta elettronica per l’aggiornamento e la formazione del docente delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado di cui all’art. 1, co. 121, Legge 107/2015, con accredito/assegnazione sulla detta Carta della somma pari a complessivi € 2.000,00, oltre alla maggior somma tra interessi e rivalutazione dal dovuto al saldo, da spendersi non oltre il 24° mese decorrente dalla data di costituzione della Carta stessa; – condanna parte resistente alla rifusione delle spese di lite sostenute dalla parte ricorrente a tale titolo liquidando la complessiva somma di € 549,00, di cui € 49,00 per esborsi, oltre a spese generali ed accessori di legge (iva e cpa), con distrazione in favore dei difensori antistatari.
“Ancora una volta un giudice ci dà ragione: la sentenza di fine 2023 della Suprema Corte di Cassazione, successiva a quelle dello stesso tenore emesse oltre un anno prima dalla Corte di Giustizia Europea e dal Consiglio di Stato, costituisce un precedente di rilievo giudiziario molto difficilmente sovvertibile. Ancora di più perché lo stesso legislatore che ha prodotto la L. 107/15 con all’interno la Carta del docente ha introdotto anche l’obbligo formativo e di aggiornamento professionale. Diventa quindi importante chiedere di accedere alla Carta del docente, previo ricorso gratuito con Anief, per tutti coloro che nel corso di un anno o più anni scolastici abbiano svolto almento 150-180 giorni di supplenza; è bene che facciano attenzione a non fare passare più di 5 anni dalla stipula del contratto a termine”, afferma Marcello Pacifico, leader Anief.
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