Carta del docente, l’importo sarà di massimo 500 euro: è scritto nella Relazione illustrativa al Ddl Bilancio

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Novità in arrivo dalla legge di Bilancio sulla carta del docente, il bonus di 500 euro destinato al personale docente di ruolo e ai precari che hanno ottenuto sentenza favorevole dopo ricorso. Oltre all’estensione del bonus ai supplenti annuali, potrebbe arrivare un taglio all’importo della carta.

Lo abbiamo scritto ieri riportando la bozza del disegno di legge di Bilancio 2025.

Nella relazione illustrativa si scrive esplicitamente che l’importo sarà di massimo 500 euro annui. Ciò significa che potrebbe essere più basso oppure rimanere di 500 euro com’è attualmente:

La disposizione reca misure in materia di Carta del docente.
In particolare, il comma 1, nel novellare l’articolo 1, comma 121, della legge n. 107 del 2015, alla lettera a), estende il beneficio della Carta docente anche ai docenti con contratto di supplenza annuale su posto vacante e disponibile; alla lettera b) prevede che l’importo della suddetta carta sia massimo di 500 euro annui per ciascun anno scolastico e, alla lettera c), che con decreto del Ministero dell’istruzione e del merito, di concerto con il Ministero dell’economia e delle finanze, siano definiti i criteri e le modalità di assegnazione della Carta nonché la definizione annuale dell’importo nominale.

Il comma 2, conseguentemente, rifinanzia il Fondo della Carta del docente di 60 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2025.

Il comma 3, nell’intervenire parimenti sulla legge n. 107 del 2015, prevede, mediante inserimento del nuovo comma 122-bis, che, al fine di rafforzare la capacità di programmazione, monitoraggio e valutazione della spesa, in coerenza con quanto previsto nel Piano strutturale di bilancio di medio termine 2025-2029, il Ministero dell’istruzione e del merito, entro il mese di settembre di ogni anno, trasmetta al Ministero dell’economia e delle finanze una relazione di monitoraggio sugli utilizzi della Carta docente.

N.B: Per la conferma della misura occorre attendere il testo definitivo, dunque l’iter del provvedimento in Parlamento fino all’approvazione definitiva, che dovrebbe arrivare prima di Natale, per poi essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale entro la fine dell’anno.

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