Carta del docente, il Tribunale di Verona fa risarcire un supplente. Anief: “Negare l’aggiornamento ai precari è discriminante, ricorrere sempre”

L’Anief, giovane sindacato rappresentativo, registra ancora una volta una vittoria nella difesa di un ricorrente sulla questione della Carta del docente ai precari: a Verona i legali dell’associazione sindacale – Maniscalco Maria, Rosa Denis, Ganci Fabio, Miceli Walter, Rinaldi Giovani, Zampieri Nicola – fanno assegnare a un supplente 1500 euro.
Come si legge dalla sentenza, “in accoglimento del ricorso” il tribunale di Verona “dichiara il diritto di parte ricorrente ad usufruire del beneficio economico di € 500 annui tramite Carta Elettronica del docente per l’aggiornamento e la formazione del personale docente, di cui all’art. 1 della Legge n. 107/2015 per gli anni scolastici: 2020/2021, 2021/2022 e 2022/2023; condanna il Ministero convenuto ad erogare a parte ricorrente la prestazione oggetto di causa, previa emissione della Carta Docente ed accredito della somma indicata sulla Carta Docente, oltre alla maggior somma tra gli interessi legali e la rivalutazione monetaria calcolata dalla data del diritto all’accredito sino alla concreta attribuzione; condanna il Ministero convenuto alla rifusione delle spese di lite sostenute dalla parte ricorrente, liquidate in complessivi € 1.030,00”.Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, ha dichiarato che “sempre più tribunali danno seguito a quanto stabilito dalla Corte di Cassazione, dalla Corte di Giustizia Europea e prima ancora dal Consiglio di Stato. Le espressioni dei giudici di rango rappresentano infatti delle pietre miliari, a favore dei precari, che ricorso gratuito con Anief: tutti coloro che vogliono avere giustizia e recuperare fino a 3.500 euro più interessi possono presentare l’istanza, sempre tenendo conto che non vanno oltrepassati i 5 anni dalla stipula del contratto, altrimenti scatterebbe la prescrizione”.
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