Carta del docente da 500 euro per la formazione, spetta anche ai precari. Sentenze esemplari, anche 2.500 euro di risarcimento
La questione riguardante il riconoscimento del bonus di 500 euro per la formazione dei docenti, previsto dalla “carta docente”, sta attualmente suscitando molte polemiche. Infatti, molte categorie di precari sono state escluse da questo bonus e le sentenze che si stanno susseguendo delineano la “dimenticanza” come una vera e propria discriminazione nei confronti di questo personale.
Malgrado le molte sentenze a favore dei ricorrenti, il Ministero ha eccepito l’infondatezza della domanda, sostenendo che il differente regime per i docenti di ruolo rispetto ai precari è giustificato dalla diversa disciplina e dai principi di economicità, efficacia ed efficienza che le Pubbliche Amministrazioni sono tenute ad osservare.
La sentenza di Foggia
Con la Sentenza n. 3940/2022 del 21-11-2022, il Tribunale ha stabilito che la domanda è fondata e va accolta. I giudici hanno rilevato che la scelta di riconoscere la “carta docente” solo ai docenti a tempo indeterminato, anche se part time, rappresenta una disparità di trattamento nei confronti dei docenti a tempo determinato, in quanto la prestazione lavorativa e la finalità di formazione sono comuni a tutti i docenti, indipendentemente dalle modalità di assunzione.
La sentenza di Trani e il risarcimento
Il Tribunale di Trani ha, inoltre, stabilito che una supplente ha diritto al bonus di formazione docenti di 500 euro e di conseguenza ha comminato un rimborso per i 5 anni precedenti.
Corte Europea e CdS
La Corte di Giustizia Europea e il Consiglio di Stato hanno anch’essi riconosciuto il diritto a tutti i docenti precari di usufruire del bonus di 500 euro per la formazione. La sentenza del Consiglio di Stato ha incluso anche i docenti precari di religione, poiché non vi può essere una disparità di trattamento tra personale di ruolo e non di ruolo per quanto riguarda la formazione. Questi due eventi importanti potrebbero aprire la strada ad una soluzione definitiva per tutti i docenti precari che chiedono di usufruire del bonus di 500 euro.
I tribunali di tutta Italia danno ragione ai precari
Non solo Foggia e Trani, Europa e DdS, le sentenze favorevoli riguardano tutti i tribunali d’Italia, pertanto sarebbe opportuno che il Ministero invertisse rotta e riconoscesse a tutti i docenti, compresi i precari, il bonus previsto dalla “carta docente”. Questo rappresenterebbe un importante segnale di cambiamento nei confronti di un comparto che sta attualmente subendo tagli, procedure di dimensionamento e stipendi non in linea con la media europea. Inoltre, i docenti precari hanno diritto agli arretrati, che non possono essere considerati un bonus, ma un diritto acquisito.