Carta del docente, Anief presenta emendamento al Dl Salva Infrazioni: “Rifinanziarla per i docenti precari al 31 agosto ed estenderla anche agli ATA”

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Il sindacato Anief non si arrende di fronte alle scarse probabilità di accoglimento degli emendamenti presentati per il decreto Omnibus e rilancia con una serie di proposte per il Decreto Salva Infrazioni (DL 131/24).

L’obiettivo è affrontare la procedura d’infrazione 4231/2014, avviata dalla Commissione Europea contro l’Italia per l’abuso dei contratti a termine nella scuola.

Tra le principali richieste di Anief

  • Superamento del precariato: Il sindacato chiede l’immissione in ruolo automatica per gli iscritti nelle Graduatorie Provinciali per le Supplenze (GPS) e per chi ha maturato almeno 36 mesi di servizio.
  • Risarcimento per i precari storici: Anief, pur riconoscendo il risultato ottenuto con l’aumento del risarcimento da 12 a 24 mesi per i precari storici non assunti, chiede una norma che preveda un indennizzo automatico, senza dover ricorrere alle vie legali.
  • Doppio canale di reclutamento: Si propone l’introduzione di un doppio canale per le assunzioni da prima e seconda fascia GPS, per velocizzare le procedure e garantire la copertura delle cattedre vacanti.
  • Carta del docente estesa e potenziata: Anief chiede il rifinanziamento della Carta del docente, eliminando il limite temporale del 2023 per i docenti con contratto al 31 agosto ed estendendo il beneficio anche al personale ATA. La misura riconoscerebbe l’importanza della formazione continua per tutto il personale scolastico.
  • Ripristino del primo gradone stipendiale: Il sindacato chiede il ripristino del primo gradone stipendiale, per garantire una retribuzione più equa e riconoscere il valore del lavoro svolto dagli insegnanti.
  • Parità di trattamento per i precari: Anief si batte per la parità di trattamento tra personale di ruolo e precario, chiedendo l’estensione di tutti i diritti, compresi il bonus mamma e una ricostruzione di carriera più vantaggiosa.

Marcello Pacifico, presidente Anief, sottolinea l’importanza di queste richieste per “l’ottenimento di una scuola più equa e moderna”. Il sindacato auspica che i parlamentari accolgano gli emendamenti, per garantire dignità professionale e qualità dell’istruzione.

Carta del Docente ai precari

Per gli insegnanti al 31 agosto solo per l’anno scolastico appena concluso

A complicare ulteriormente il quadro si aggiunge la questione dei docenti precari. Come noto, nel 2023, per effetto di una norma del decreto 69/2023, la card era stata riconosciuta solo ai supplenti fino al 31 agosto, ma solo per l’anno scolastico appena concluso (stanziati oltre 10 milioni aggiuntivi). Inoltre, con una serie di sentenze, il beneficio è stato esteso ai precari con contratto fino al termine delle lezioni (dunque fino al 30 giugno).

Per i docenti al 30 giugno dopo ricorso in Tribunale

Con la sentenza 29961/2023 della Cassazione che riconosce il diritto alla card anche ai precari al 30 giugno, secondo alcune stime, il Governo rischia di dover sborsare circa 100 milioni di euro per una platea potenziale di 200mila docenti precari. Un importo che potrebbe essere anche superiore, considerando l’estensione del beneficio anche al personale educativo, a seguito di un’altra pronuncia della Cassazione.

Senza una soluzione legislativa definitiva, si profila una nuova impennata del contenzioso e delle richieste di risarcimento da parte degli aspiranti percettori della carta del docente.

A cosa serve la carta del docente

La carta può essere utilizzata per l’acquisto di:

  • libri e testi, anche in formato digitale, di pubblicazioni e di riviste comunque utili all’aggiornamento professionale;
    hardware e software;
  • iscrizione a corsi per attività di aggiornamento e di qualificazione delle competenze professionali, svolti da enti accreditati presso il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca;
  • iscrizione a corsi di laurea, di laurea magistrale, specialistica o a ciclo unico, inerenti al profilo professionale, ovvero a corsi post lauream o a master universitari inerenti al profilo professionale;
  • titoli di accesso per rappresentazioni teatrali e cinematografiche;
  • titoli per l’ingresso a musei, mostre ed eventi culturali e spettacoli dal vivo;
  • iniziative coerenti con le attività individuate nell’ambito del piano triennale dell’offerta formativa delle scuole e del Piano nazionale di formazione, di cui articolo 1, comma 124, della legge n. 107 del 2015 (Buona Scuola).

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