Carta del docente, Anief: anche a Pordenone il giudice dice che va data ai precari

Ancora una sentenza positiva del giudice del lavoro come risposta al ricorso di un supplente annuale a cui non è stata assegnata la Carta del docente presentato lo scorso mese di giugno.
Stavolta a recuperare i 500 euro annui “dimenticati” dal legislatore della Buona Scuola di Matteo Renzi è stato il Tribunale di Pordenone, che dopo avere esaminato il caso ha dato piena ragione ai legali operanti per l’Anief respingendo quindi la posizione dell’Avvocatura di Stato.
Al docente sono stati assegnati, in totale, i 2 mila euro che l’amministrazione gli aveva negato nei quattro anni scolastici di servizio svolto a tempo determinato, tra il 2018/2019 e il 2021/2022, confermando dunque la miriade di sentenze che sono state emesse negli ultimi mesi tutte dello stesso stampo: se infatti la formazione del personale docente è un diritto-dovere, allora non si può far fare a proprie spese ad un insegnante ogni quattro solo perché il suo contratto di lavoro è a termine. Ed è ancora più grave che tutto questo sia accaduto durante la pandemia da Covid, che ha costretto gli insegnanti precari a fare lezione da casa formandosi interamente a proprie spese.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, ricorda che “il ricorso al giudice del lavoro, attraverso i legali del giovane sindacato si fonda su ragioni sacrosante e tutte bene riassunte dall’ordinanza ottenuta lo scorso maggio da Anief in Corte di Giustizia europea secondo cui i lavoratori precari non possono essere discriminati: il riferimento è ai tanti docenti che hanno svolto almeno cinque mesi di servizio svolto in una annualità scolastica, ai quali la Carta del docente continua ad essere negata. Bene fanno allora gli insegnanti, ma anche gli educatori sui quali si è espressa pure la Cassazione, a chiedere al giudice di recuperarla proponendo ricorso anche in modalità collettiva”.
Il Tribunale di Pordenone “accerta e dichiara il diritto della ricorrente ad usufruire del beneficio economico di € 500,00 annui tramite la Carta elettronica per l’aggiornamento e la formazione del personale docente di cui all’art. 1 L.n° 107/2015 per gli anni scolastici 2018/2019, 2019/2020, 2020/2021 e 2021/2022 e per l’effetto 2) Condanna il convenuto Ministero dell’Istruzione, in persona del Ministro pro-tempore, ad erogare a XXX XXX l’importo nominale di € 2.000,00 da versarsi esclusivamente sulla Carta elettronica che lo stesso Ministero provvederà ad erogare quale contributo alla formazione professionale. 3) Condanna infine la convenuta Amministrazione scolastica a rifondere ai procuratori antistatari dell’odierna attrice le spese di lite, complessivamente liquidati in € 700,00 oltre accessori di legge. Fissa per il deposito della motivazione il termine di giorni 60 dall’odierna pronuncia”.
COME RECUPERARE LA CARTA DEL DOCENTE NON ASSEGNATA
Anief si rivolge a tutti gli insegnanti di ogni ordine e grado precari dal 2016 perché presentino ricorso al giudice del lavoro, attraverso i legali Anief, per farsi assegnare i 500 euro annui della carta del docente: potranno in questo modo recuperare integralmente la somma. È possibile visionare video guida, più modalità di adesione al ricorso e scheda rilevazione dati.