Carta del docente ai precari: sono 83.967, inclusi i docenti di religione. Fondi solo per il 2023. Come averla

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Il Dl salva infrazioni approvato dal Consiglio dei Ministri porta delle novità importanti che riguardano la carta del docente 500 euro: il bonus è esteso anche ai supplenti annuali, inclusi i docenti di religione cattolica.

L’articolo 15 del decreto, come riportato in un precedente articolo, infatti vuole prolungare per il 2023 il bonus 500 euro precedentemente introdotto con la legge “Buona Scuola”. Fino ad oggi tale bonus è stato destinato solo agli insegnati di ruolo. Adesso, questa estensione riguarderà anche i docenti non di ruolo con contratto di supplenza annuale.

Novità sottolineata anche dal Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara nel corso della video intervista ad Orizzonte Scuola: “Tra i provvedimenti più recenti – ha detto Valditara durante una video intervista – c’è quello della carta del docente, che è stata estesa a oltre 80.000 precari, compresi i supplenti annuali con contratto fino al 31 agosto“.

67.497 docenti impiegati fino al 31 agosto e 16.470 docenti di religione cattolica

Nello specifico, il numero di insegnanti interessati è notevole, ovvero sono interessati 67.497 docenti impiegati fino al 31 agosto.

Il restante numero di precari interessati al bonus docente 500 euro è quello relativo ai docenti di religione, che vengono conteggiati con 16.470 unità.

Aggiungendo il contingente dei docenti con contratto di supplenza annuale al 31/8 su posto vacante e disponibile, al numero di personale attualmente beneficiario della carta si giungerebbe ad una platea complessiva di 793.351 unità di personale beneficiario.

Fondi previsti solo per il 2023

La spesa prevista per questa misura è di 10,9 milioni di euro nell’anno 2023, quindi i fondi sono solo per il 2023. 

Il costo del provvedimento sarà di circa 42 milioni di euro, coperti da 10,9 milioni di euro di risparmi.

In precedenza abbiamo spiegato già che è ragionevole ipotizzare che la card continui a essere erogata ai supplenti anche oltre il 2023, considerando la procedura di infrazione aperta dalla Unione europea. La platea di beneficiari, dunque, dovrà continuare a comprenderli e quindi le risorse al momento stanziate per l’anno scolastico 2023/2024, il primo investito dai tagli del dl 36/2022, sarebbero sufficienti per erogare una card pari a circa 460 euro; mentre a decorrere dall’anno scolastico successivo, quando interverrà un ulteriore taglio, questa sarebbe ulteriormente ridotta a circa 420 euro.

Per mantenere il valore attuale di 500 euro, saranno necessari ulteriori fondi, stimati in 30 milioni per il 2024 e 61 milioni a partire dal 2025. Un’estensione ipotetica della card a tutti i docenti necessiterebbe di altri 80 milioni a partire dal 2024. La futura legge di bilancio avrà un ruolo cruciale nel determinare l’effettivo impatto di queste misure.

Ciascun insegnante in possesso di una utenza SPID può accedere al bonus.

Ciascun insegnante può consultare la composizione del proprio borsellino elettronico attraverso la specifica funzione di “storico portafoglio”.

TUTTI I DETTAGLI: https://www.cartadeldocente.istruzione.it/#/

 

A cosa serve la Carta del Docente

La carta può essere utilizzata per l’acquisto di:

  • libri e testi, anche in formato digitale, di pubblicazioni e di riviste comunque utili all’aggiornamento professionale;
    hardware e software;
  • iscrizione a corsi per attività di aggiornamento e di qualificazione delle competenze professionali, svolti da enti accreditati presso il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca;
  • iscrizione a corsi di laurea, di laurea magistrale, specialistica o a ciclo unico, inerenti al profilo professionale, ovvero a corsi post lauream o a master universitari inerenti al profilo professionale;
  • titoli di accesso per rappresentazioni teatrali e cinematografiche;
  • titoli per l’ingresso a musei, mostre ed eventi culturali e spettacoli dal vivo;
  • iniziative coerenti con le attività individuate nell’ambito del piano triennale dell’offerta formativa delle scuole e del Piano nazionale di formazione, di cui articolo 1, comma 124, della legge n. 107 del 2015 (Buona Scuola).

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